Prima di tutto vorrei salutare i due sondaggi del blog dove è stato provato SCIENTIFICAMENTE che J.Alba è più gnocca di S.Johanson che è più gnocca di C.Theron e, stranamente, la meno gnocca delle quattro è A.Jolie!
Per quanto riguarda gli "gnocchi" vince alla grande J.Depp, seguito da B.Pitt, O.Bloom e solo ultimo Leo DiCaprio. Ora ci attiveremo per ponderare nuovi sondaggi.
REGISTA: George Clooney. Il bel George. Persona brillante, sveglia, intrigante, sia attore che regista di film intelligenti ed attivo in politica.......ma com'è potuto stare insieme alla Canalis? Mistero. Mistero è anche capire, dal modo in cui George recita, quando è corrucciato o quando invece sorride visto che l'espressione è la stessa, questa:
Sorride o è corrucciato? Mah.
ATTORE PROTAGONISTA: Ryan Gosling, attore emergente inglese di 31 anni, quello del già recensito "Drive". Non è male, piace anche alle donne. A me sembra che abbia l'occhio di vetro.
SCENEGGIATORE: brillante sceneggiatura di Grant Heslov insieme a George. Ripeto, perchè la Canalis?
GNOCCA DI TURNO: Evan Rachel Wood, 24 anni, nel ruolo di una stagista di facili costumi. Fastidiosissima nel suo modo di comportarsi nel film.
VOTO: 3 stelle e mezzo.
E' indubbiamente un bel film, con dialoghi molto interessanti (sicuramente più interessanti di quelli tra George e la Canalis, ma perchéééé George!) ed un buon ritmo. E' un'analisi della politica Americana (nello specifico la lotta per le primarie dei Democratici) dal punto di vista degli organizzatori della campagna elettorale.
Brillante, ci fa inizialmente sognare sulla bellezza di avere un vero politico (Clooney); uno progressista, con idee innovative (energia pulita, no alla guerra ed alla pena di morte, si alle coppie gay e all'aborto), che non giunge a compromessi, non si sporca le mani e non è particolarmente ipocrita. Il giovane ragazzo che gli fa da addetto stampa crede molto in questa persona e per questo motivo rifiuta di tradirlo quando ne ha la possibilità. Poi che succede, il film ci fa capire che nella vita si possono fare piccoli errori, anche delle sciocchezzuole, che ci obbligano prima o poi a giocare sporco, ad adattarci alla giungla che ci circonda. La vita politica è dura, competitiva, scorretta, e non ammette errori. Il politico di turno, fino a quel momento integerrimo, commette un errore basato su una debolezza banalissima: la griffa. Si insomma avete capito, a una festa del partito si ingriffa e si fa la stagista gnocca, di 20 anni. Lui ha moglie e figli, nel momento in cui tradisce la moglie tradisce anche i suoi lettori, quindi per un politico NORMALE sarebbe la fine della carriera!
Nella seconda parte quindi lo spettatore si renderà conto che purtroppo in politica, non solo per sopravvivere, ma anche per cambiare le cose dall'interno secondo le proprie idee bisogna giungere a compromessi ed andar contro i propri ideali. Ad esempio per vincere toccherà giungere a patti con un senatore, una brutta persona che ha idee in realtà contrastanti con quelle del politico, solo allo scopo di avere l'appoggio dei suoi tanti elettori; PD e Mastella docent.
Film difficile da recensire in un blog cazzaro come questo, e difficile è anche aver idea di che foto farsi.
L'unica possibile è un richiamo alle espressioni recitative di George, con un quesito anche qui: sorrido o son corrucciato?
FOTO RECENSIONE:
il motivo per cui andare al cinema!
giovedì 22 dicembre 2011
venerdì 9 dicembre 2011
Midnight in Paris
REGISTA: Woody Allen, ormai 76enne, penso che questo fosse il suo 150esimo film, ne sforna due all'anno.
ATTORE PROTAGONISTA: Owen Wilson, che a me è sempre stato abbastanza sulle balle, ma devo dire che in questo film.......continua a starmi sulle balle. Che ci posso fare, non mi piace proprio come recita. E' un cagnaccio!
GNOCCA DI TURNO: qui l'indecisione è tra la moglie del protagonista, Rachel McAdams, e "l'amante", Marion Cotillard, con la seconda che vince ai calci di rigore per il fatto che è più cucci cucci e più vintage, quindi cool. Si, diciamo che "incarna perfettamente" il vintage.
VOTO: 3 stelle e mezzo. Sarebbero state 4, se non fosse che ormai Woody ha fatto così tanti film, più o meno simili, che molti ragionamenti e molte battute ci sembrano "già viste". Non so se sia lui ad essere ormai invecchiato (beh in effetti a 76 anni non sei più certo un giovincello......ok, si, apparte qualcuno che ancora se la spassa alla grande.....), o noi, però i suoi film mi sembra che siano diventati più semplici e lineari, anche un po' scontati per certi versi. I personaggi sembrano quasi delle caricature, sono un po' forzati. C'hai quello pedante, il sognatore, la coppia cinica, l'artista e la materialista, e tutti rimangono nel loro "personaggio", nella loro maschera, per tutto il film. Sicuro era nell'intento del regista mostrare gli artisti del passato un po' come delle caricature, però i personaggi del presente potevano esser rappresentati meglio.
Il film parla di uno scrittore in viaggio con la fidanzata e la famiglia di lei a Parigi. E' innamorato della città, mostrata in tutta la sua bellezza con decine di immagini dei suoi luoghi più belli. Dopo Londra in "Match Point", New York in "Basta che Funzioni"(ed anche in "Manhattan") e Barcellona in "Vicky Cristina Barcelona", in questo film di Allen è Parigi la città che viene mostrata in tutta la sua meraviglia. Il prossimo film di Allen è invece girato a Roma, che certamente non poteva mancare all'appello......ma dopo Roma, continuerà Allen a fare i suoi giri tra le più importanti città europee?? Ci dobbiamo anche aspettare film del tipo: "Mary Susan Bucarest", "Noon in Bratislava", "Kiev Stories" e "Barajevo"(quartiere di Belgrado).
Il protagonista del film è innamorato di Parigi e sogna di vivere nella Parigi degli anni '20, chi tra noi può dire di non aver mai sognato di vivere in un'epoca passata? Come per magia, la "magie parisienne", Owen si ritrova catapultato proprio nell'epoca che tanto aveva sognato, idea geniale del grande Allen!!! Ma fermi un attimo, non è il primo ad avere una trovata del genere! Che dire allora del film "Black Knight" (trailer: http://www.youtube.com/watch?v=lw7dzS8UJ4Q), trashata americana di qualche anno fa dove il nero Martin Lawrence si ritrova catapultato nel medioevo in una marea di cazzate e di "Damn! I were here, you was there! Wassup Mami! Yo Brottha!".
Rimane il fatto che la trovata di Allen è geniale, ed il protagonista vive una serie di serate in compagnia di Hemingway, Picasso, Dalì, Gauguin ed altri mostri sacri del tempo che lo aiuteranno a trovare l'ispirazione per il suo libro, a capire che sognare di fuggire dal presente è sintomo di insoddisfazione e che.....de base.....che cazzo ce sta a fà con quella moglie idiota, stronza e fedifraga con cui si ritrova? Carina la scena in cui lei confessa di averlo tradito e così, come se niente fosse, dice che tanto in vacanza si può fare e che una volta tornati in America si dimenticheranno tutto......cheee? Ma dove!Ma quando! Ma semo matti! Apparte che no....il cazzo che si dimentica tutto, ma poi l'hai tradito con un tizio al quale sbavi dietro dal liceo, ti sembra un tradimento casuale? Troia!
Il pubblico ovviamente rimane molto più emozionato nelle scene ambientate negli anni '20 ed è scioccante solo l'idea di incontrare per strada scrittori del calibro di T.S.Elliot! Il personaggio di Owen è secondo me molto ben fatto ed il regista ci tiene a farti amare l'artista sognatore piuttosto che la sua donna superficialotta, materialista, repubblicana, legata a degli ideali da quattro soldi ed a dei gioielli ben più cari.
Mi piacerebbe emularlo, si, anch'io amo sognare epoche passate. Si, anch'io questa notte tornerò nel passato, vivrò i movimenti culturali vissuti in passato....nella mia città, Ancona!
Ah che bello, che vita! Vicoli stretti e bui che puzzano de pesce, una città libera, piena di filosofi, liberi pensatori, attiva! Mi precipito al "Bal del Disco" luogo pieno di artisti, tra una chiacchierata d'economia con Giorgio Fuà e Benvenuto Stracca (famoso solo per aver dato nome a Piazza Stracca) ed una con i patrioti del risorgimento Antonio ed Augusto (detto "Gustì") Elia, mi faccio dare qualche lezione di pittura da Francesco Podesti e Lorenzo Lotto, mentre poco più in là c'è Enzo Cucchi che brontola e si sfonda de pajole.
Poi mi sposto al "Bar del Porto", un vero e proprio circolo degli artisti della città, dove l'olimpionico di tiro con la pistola, Galliano Rossini, commenta con il portiere Luca Marchegiani sui recenti scudetti della Pro Vercelli, mentre in un angolo a leggere un buon libro c'è Peppe de Ruschiò (sono finiti i personaggi famosi ancunetani, tocca inventasseli), con alla sua destra un cieco, il Signor Luzzi, accompagnato dal suo famoso cane......
Basta, è ora di tornare nel presente, ma questo viaggio mi ha cambiato, mi sento diverso......almeno nell'aspetto.......FOTO RECENSIONE (sponsor Cinghiale):
ATTORE PROTAGONISTA: Owen Wilson, che a me è sempre stato abbastanza sulle balle, ma devo dire che in questo film.......continua a starmi sulle balle. Che ci posso fare, non mi piace proprio come recita. E' un cagnaccio!
GNOCCA DI TURNO: qui l'indecisione è tra la moglie del protagonista, Rachel McAdams, e "l'amante", Marion Cotillard, con la seconda che vince ai calci di rigore per il fatto che è più cucci cucci e più vintage, quindi cool. Si, diciamo che "incarna perfettamente" il vintage.
VOTO: 3 stelle e mezzo. Sarebbero state 4, se non fosse che ormai Woody ha fatto così tanti film, più o meno simili, che molti ragionamenti e molte battute ci sembrano "già viste". Non so se sia lui ad essere ormai invecchiato (beh in effetti a 76 anni non sei più certo un giovincello......ok, si, apparte qualcuno che ancora se la spassa alla grande.....), o noi, però i suoi film mi sembra che siano diventati più semplici e lineari, anche un po' scontati per certi versi. I personaggi sembrano quasi delle caricature, sono un po' forzati. C'hai quello pedante, il sognatore, la coppia cinica, l'artista e la materialista, e tutti rimangono nel loro "personaggio", nella loro maschera, per tutto il film. Sicuro era nell'intento del regista mostrare gli artisti del passato un po' come delle caricature, però i personaggi del presente potevano esser rappresentati meglio.
Il film parla di uno scrittore in viaggio con la fidanzata e la famiglia di lei a Parigi. E' innamorato della città, mostrata in tutta la sua bellezza con decine di immagini dei suoi luoghi più belli. Dopo Londra in "Match Point", New York in "Basta che Funzioni"(ed anche in "Manhattan") e Barcellona in "Vicky Cristina Barcelona", in questo film di Allen è Parigi la città che viene mostrata in tutta la sua meraviglia. Il prossimo film di Allen è invece girato a Roma, che certamente non poteva mancare all'appello......ma dopo Roma, continuerà Allen a fare i suoi giri tra le più importanti città europee?? Ci dobbiamo anche aspettare film del tipo: "Mary Susan Bucarest", "Noon in Bratislava", "Kiev Stories" e "Barajevo"(quartiere di Belgrado).
Il protagonista del film è innamorato di Parigi e sogna di vivere nella Parigi degli anni '20, chi tra noi può dire di non aver mai sognato di vivere in un'epoca passata? Come per magia, la "magie parisienne", Owen si ritrova catapultato proprio nell'epoca che tanto aveva sognato, idea geniale del grande Allen!!! Ma fermi un attimo, non è il primo ad avere una trovata del genere! Che dire allora del film "Black Knight" (trailer: http://www.youtube.com/watch?v=lw7dzS8UJ4Q), trashata americana di qualche anno fa dove il nero Martin Lawrence si ritrova catapultato nel medioevo in una marea di cazzate e di "Damn! I were here, you was there! Wassup Mami! Yo Brottha!".
Rimane il fatto che la trovata di Allen è geniale, ed il protagonista vive una serie di serate in compagnia di Hemingway, Picasso, Dalì, Gauguin ed altri mostri sacri del tempo che lo aiuteranno a trovare l'ispirazione per il suo libro, a capire che sognare di fuggire dal presente è sintomo di insoddisfazione e che.....de base.....che cazzo ce sta a fà con quella moglie idiota, stronza e fedifraga con cui si ritrova? Carina la scena in cui lei confessa di averlo tradito e così, come se niente fosse, dice che tanto in vacanza si può fare e che una volta tornati in America si dimenticheranno tutto......cheee? Ma dove!Ma quando! Ma semo matti! Apparte che no....il cazzo che si dimentica tutto, ma poi l'hai tradito con un tizio al quale sbavi dietro dal liceo, ti sembra un tradimento casuale? Troia!
Il pubblico ovviamente rimane molto più emozionato nelle scene ambientate negli anni '20 ed è scioccante solo l'idea di incontrare per strada scrittori del calibro di T.S.Elliot! Il personaggio di Owen è secondo me molto ben fatto ed il regista ci tiene a farti amare l'artista sognatore piuttosto che la sua donna superficialotta, materialista, repubblicana, legata a degli ideali da quattro soldi ed a dei gioielli ben più cari.
Mi piacerebbe emularlo, si, anch'io amo sognare epoche passate. Si, anch'io questa notte tornerò nel passato, vivrò i movimenti culturali vissuti in passato....nella mia città, Ancona!
Ah che bello, che vita! Vicoli stretti e bui che puzzano de pesce, una città libera, piena di filosofi, liberi pensatori, attiva! Mi precipito al "Bal del Disco" luogo pieno di artisti, tra una chiacchierata d'economia con Giorgio Fuà e Benvenuto Stracca (famoso solo per aver dato nome a Piazza Stracca) ed una con i patrioti del risorgimento Antonio ed Augusto (detto "Gustì") Elia, mi faccio dare qualche lezione di pittura da Francesco Podesti e Lorenzo Lotto, mentre poco più in là c'è Enzo Cucchi che brontola e si sfonda de pajole.
Poi mi sposto al "Bar del Porto", un vero e proprio circolo degli artisti della città, dove l'olimpionico di tiro con la pistola, Galliano Rossini, commenta con il portiere Luca Marchegiani sui recenti scudetti della Pro Vercelli, mentre in un angolo a leggere un buon libro c'è Peppe de Ruschiò (sono finiti i personaggi famosi ancunetani, tocca inventasseli), con alla sua destra un cieco, il Signor Luzzi, accompagnato dal suo famoso cane......
Basta, è ora di tornare nel presente, ma questo viaggio mi ha cambiato, mi sento diverso......almeno nell'aspetto.......FOTO RECENSIONE (sponsor Cinghiale):
lunedì 5 dicembre 2011
I SOLITI IDIOTI - ANONYMOUS - IL MISTERO DI ROCKFORD
I tempi di crisi e di recessione più i tagli e i debiti un po ovunque, fanno spazio alla parola MANOVRA. Ed ecco la nostra manovra che prevede 3 recensioni in 1, per via di un ritardo importante causato dal fatto che anche noi ogni tanto abbiamo una vita...inutile ok, ma l'abbiamo!
Trovato costretto a decidere tra il Re leone 3d e I soliti idioti per inefficienza del Goldoni, ecco che come spesso accade, faccio la scelta peggiore e, invece di riascoltarmi l'adorabile Azvegna dell'Ivanona nazionale che da bimbo mi sparavo a tutto volume con il walkman, decido di vedere il secondo. Questa sorta di serie comica che ricalca un po l'umorismo alla Little Britain e che ha portato alla ribalta i due ex vj di Mtv, a me sinceramente, non è che abbia mai fatto spanzare dalle risate, uno perchè è troppo facile far ridere attraverso la volgarità, due perchè i personaggi davvero divertenti sono solo due, Ruggero DeCeglie e il figlio. Di fatti tutto il film ruota intorno a questi due personaggi, su cui è costruita la trama...tutti gli altri personaggi che compaiono sono talmente marginali, che anche se tolti, il film non subirebbe nessun genere di modifica rilevante!Classica commedia all'italiana, senza se e senza ma, dove ogni tanto scappa una risata ma che come tutte le trasposizioni di sketch televisivi, risulta alla lunga noiosa. GNOCCA DI TURNO : Madalina Ghenea, probabilmente il non plus ultra....compare poco ma basta per far guadagnare al film tre quarti stellina...l'altro quarto è dato dal mio amore liceale, Valeria Bilello. 1 stella
Differente il discorso per Anonymous....laddove tutti, maschi e femmine, si accalcavano per avere un biglietto del bellissimo ennesimo capitolo dei vampirelli e cucciolotti fighi, tutti in calore per una ragazzina mediocre ma indubbiamente allupata, usciva nei cinema un interessantissimo film, che ricalcava una delle teorie che per tanto tempo hanno pervaso la nostra cultura. Posto che del re dell'amore scritto, W. Shakespeare, effettivamente non si hanno moltissime notizie biografiche, le grandi teorie che metterebbero in dubbio un po tutto di lui, perfino la sua esistenza, risalgono in realtà ormai a secoli fa, e quasi del tutto smentite. Rimane comunque molto fascinosa l'ipotesi ripresa da questo film, molto ben fatto e davvero affascinante(nonostante la lunghezza importante), che vede accostare la figura del bardo inglese con quella del III conte di Southampton. Da vedere rigorosamente in coppia. Mi rifiuto di mettere la regina Elisabetta come gnocca di turno. 3 stelle
Infine eccoci qui....i casi della vita...parti per vedere Midnight in Paris(che comunque a brevissimo vedrò) e ti ritrovi di fronte al "Mistero di qualcosa" perchè più o meno il mondo aveva preso i biglietti alle 17 per il mitico Woody! Nonostante quindi l'evidente seccatura, mi sento di consigliare agli amanti del genere horror/thriller questo film, perchè a discapito di un trailer, che come purtroppo spesso accade, non fa capire nulla anzi travisa un po le idee, questo film, non solo ha una buonissima trama, ma ha anche ottimi tempi, diversi colpi di scena e un finale assolutamente imprevedibile. Non fa poi così paura anche se ogni tanto qualche salto lo fai...poi certo...ci sarebbe da ridire qualcosa sull'assurdità di qualche dettaglio...tipo che non puoi mettere dei bambini in un posto del genere, con dei quadri del genere e con degli insegnanti del genere....però vabbè tralasciamo queste cose perchè il film a mio avviso merita. La nostra protagonista, che assurgiamo anche a gnocca di turno per mancanza di competizione, Rebecca Hall(già vista in gran film come The prestige e Dorian Gray!), è in pratica un'acchiappa fantasmi finti, una fake'ghosts buster, detta anche "svelatruffe", iper razionale per via di un passato difficile e misterioso, che si trova però di fronte questa volta ad aver a che fare con un qualcosa che la metterà a dura prova......ah altra particolarità del personaggio....ha una voglia di sesso che la porta via....3 stelline e facciamo anche mezzo punto in più per quest'ultima particolarità!
Trovato costretto a decidere tra il Re leone 3d e I soliti idioti per inefficienza del Goldoni, ecco che come spesso accade, faccio la scelta peggiore e, invece di riascoltarmi l'adorabile Azvegna dell'Ivanona nazionale che da bimbo mi sparavo a tutto volume con il walkman, decido di vedere il secondo. Questa sorta di serie comica che ricalca un po l'umorismo alla Little Britain e che ha portato alla ribalta i due ex vj di Mtv, a me sinceramente, non è che abbia mai fatto spanzare dalle risate, uno perchè è troppo facile far ridere attraverso la volgarità, due perchè i personaggi davvero divertenti sono solo due, Ruggero DeCeglie e il figlio. Di fatti tutto il film ruota intorno a questi due personaggi, su cui è costruita la trama...tutti gli altri personaggi che compaiono sono talmente marginali, che anche se tolti, il film non subirebbe nessun genere di modifica rilevante!Classica commedia all'italiana, senza se e senza ma, dove ogni tanto scappa una risata ma che come tutte le trasposizioni di sketch televisivi, risulta alla lunga noiosa. GNOCCA DI TURNO : Madalina Ghenea, probabilmente il non plus ultra....compare poco ma basta per far guadagnare al film tre quarti stellina...l'altro quarto è dato dal mio amore liceale, Valeria Bilello. 1 stella
Differente il discorso per Anonymous....laddove tutti, maschi e femmine, si accalcavano per avere un biglietto del bellissimo ennesimo capitolo dei vampirelli e cucciolotti fighi, tutti in calore per una ragazzina mediocre ma indubbiamente allupata, usciva nei cinema un interessantissimo film, che ricalcava una delle teorie che per tanto tempo hanno pervaso la nostra cultura. Posto che del re dell'amore scritto, W. Shakespeare, effettivamente non si hanno moltissime notizie biografiche, le grandi teorie che metterebbero in dubbio un po tutto di lui, perfino la sua esistenza, risalgono in realtà ormai a secoli fa, e quasi del tutto smentite. Rimane comunque molto fascinosa l'ipotesi ripresa da questo film, molto ben fatto e davvero affascinante(nonostante la lunghezza importante), che vede accostare la figura del bardo inglese con quella del III conte di Southampton. Da vedere rigorosamente in coppia. Mi rifiuto di mettere la regina Elisabetta come gnocca di turno. 3 stelle
Infine eccoci qui....i casi della vita...parti per vedere Midnight in Paris(che comunque a brevissimo vedrò) e ti ritrovi di fronte al "Mistero di qualcosa" perchè più o meno il mondo aveva preso i biglietti alle 17 per il mitico Woody! Nonostante quindi l'evidente seccatura, mi sento di consigliare agli amanti del genere horror/thriller questo film, perchè a discapito di un trailer, che come purtroppo spesso accade, non fa capire nulla anzi travisa un po le idee, questo film, non solo ha una buonissima trama, ma ha anche ottimi tempi, diversi colpi di scena e un finale assolutamente imprevedibile. Non fa poi così paura anche se ogni tanto qualche salto lo fai...poi certo...ci sarebbe da ridire qualcosa sull'assurdità di qualche dettaglio...tipo che non puoi mettere dei bambini in un posto del genere, con dei quadri del genere e con degli insegnanti del genere....però vabbè tralasciamo queste cose perchè il film a mio avviso merita. La nostra protagonista, che assurgiamo anche a gnocca di turno per mancanza di competizione, Rebecca Hall(già vista in gran film come The prestige e Dorian Gray!), è in pratica un'acchiappa fantasmi finti, una fake'ghosts buster, detta anche "svelatruffe", iper razionale per via di un passato difficile e misterioso, che si trova però di fronte questa volta ad aver a che fare con un qualcosa che la metterà a dura prova......ah altra particolarità del personaggio....ha una voglia di sesso che la porta via....3 stelline e facciamo anche mezzo punto in più per quest'ultima particolarità!
mercoledì 9 novembre 2011
PINA
REGISTA : Wim Wenders, già regista del "Million dollar hotel", incontra Pina Bausch negli anni '80 e dopo anni i due decidono finalmente di fare un film insieme, ma nel 2009, con la morte della capofila del teatrodanza, sembrava essersi interrotto il progetto...invece..
PROTAGONISTA : Pina Bausch...direttamente o indirettemanete
GNOCCA DI TURNO : diciamo che il film non si presta ecco, ma si può subire il fascino della ballerina un paio di volte!
VOTO : 3 stelle e mezzo...
Mi approccio a questo film e alla materia della danza in maniera molto umile, perchè fondamentalmente sono un ignorante, nonostante ero con Herbert dal padre quando gli disse di voler fare il ballerina(cit)....di conseguenza il mio sarà solo un commento basato sulle mie impressioni.
Indubbiamente questo film non è un film qualunque, ne adatto in realtà a un grande pubblico, ma bensì un film, ovviamente, per chi ama la danza, ma anche per chi, semplicemente, ha la sensibilità giusta per essere incuriosito dalla sua capacità espressiva.
Ciò che ha mosso la mia curiosità è stato forse l'aver visto il più bel trailer "ever", che appunto presenta quello che in realtà non definirei neanche film...si tratta di puro spettacolo...la rielaborazione da parte della compagnia di Pina Bausch delle sue opere.
Il miglior omaggio possibile, credo, per descrivere la biografia di una coreografa non è altro che ripercorrere proprio le sue coreografie...senza epitaffi o frasi cupe....specialmente se non si tratta di una ballerina qualsiasi, ma di quella che possiamo definire la capostipite del "Teatrodanza".
Premesso che fino a questo film trovavo questa disciplina alquanto noiosa, l'aver visto "Pina" mi conferma che in realtà avevo ragione, perchè ciò che si vede da queste parti, non è altro che ovviamente una brutta copia di ciò che in realtà è.
Il teatro-danza è una forma di espressione, di linguaggio, che usa tutto tranne le parole, rappresentando inevitabilmente un'espressione dell'anima, dei sentimenti e dell'emozioni, che per loro natura sono spesso contrastanti e confusi,difficili da esternare, irrazionali, ma mai forzati....non esistono domande e risposte o concetti chiari, ma solo una serie di evocazioni di tutto ciò.
La cosa più importante, inoltre, è che ti rendi conto di essere colpito da tutto ciò, ti rendi conto che stai osservando arte, e questa sensazione basta per comprenderne il perchè.
Integrano il film spezzoni di vecchi spettacoli della Bausch come "Cafè Muller", ma soprattutto nuove interviste fatte ai ballerini che hanno lavorato con lei, i quali vengono ripresi in primo piano con la bocca chiusa, mentre la voce viene mandata come ad esprimere i pensieri di ognuno di loro.
Ottime le scelte musicali e davvero d'impatto le immagini e le ambientazioni, che inevitabilmente entrano a far parte delle coreografie creando i palcoscenici migliori per esprimere se stessi.
Il vero contributo che questo film-documentario vuole dare, non è altro che portare agli occhi di chi non ha mai saputo chi è o cos'ha fatto Pina Bausch, la sua arte, e cercare di far capire alle madri di oggi, perchè la propria figlia non balla solo "il lago dei cigni" allo spettacolo di fine anno!
PROTAGONISTA : Pina Bausch...direttamente o indirettemanete
GNOCCA DI TURNO : diciamo che il film non si presta ecco, ma si può subire il fascino della ballerina un paio di volte!
VOTO : 3 stelle e mezzo...
Mi approccio a questo film e alla materia della danza in maniera molto umile, perchè fondamentalmente sono un ignorante, nonostante ero con Herbert dal padre quando gli disse di voler fare il ballerina(cit)....di conseguenza il mio sarà solo un commento basato sulle mie impressioni.
Indubbiamente questo film non è un film qualunque, ne adatto in realtà a un grande pubblico, ma bensì un film, ovviamente, per chi ama la danza, ma anche per chi, semplicemente, ha la sensibilità giusta per essere incuriosito dalla sua capacità espressiva.
Ciò che ha mosso la mia curiosità è stato forse l'aver visto il più bel trailer "ever", che appunto presenta quello che in realtà non definirei neanche film...si tratta di puro spettacolo...la rielaborazione da parte della compagnia di Pina Bausch delle sue opere.
Il miglior omaggio possibile, credo, per descrivere la biografia di una coreografa non è altro che ripercorrere proprio le sue coreografie...senza epitaffi o frasi cupe....specialmente se non si tratta di una ballerina qualsiasi, ma di quella che possiamo definire la capostipite del "Teatrodanza".
Premesso che fino a questo film trovavo questa disciplina alquanto noiosa, l'aver visto "Pina" mi conferma che in realtà avevo ragione, perchè ciò che si vede da queste parti, non è altro che ovviamente una brutta copia di ciò che in realtà è.
Il teatro-danza è una forma di espressione, di linguaggio, che usa tutto tranne le parole, rappresentando inevitabilmente un'espressione dell'anima, dei sentimenti e dell'emozioni, che per loro natura sono spesso contrastanti e confusi,difficili da esternare, irrazionali, ma mai forzati....non esistono domande e risposte o concetti chiari, ma solo una serie di evocazioni di tutto ciò.
La cosa più importante, inoltre, è che ti rendi conto di essere colpito da tutto ciò, ti rendi conto che stai osservando arte, e questa sensazione basta per comprenderne il perchè.
Integrano il film spezzoni di vecchi spettacoli della Bausch come "Cafè Muller", ma soprattutto nuove interviste fatte ai ballerini che hanno lavorato con lei, i quali vengono ripresi in primo piano con la bocca chiusa, mentre la voce viene mandata come ad esprimere i pensieri di ognuno di loro.
Ottime le scelte musicali e davvero d'impatto le immagini e le ambientazioni, che inevitabilmente entrano a far parte delle coreografie creando i palcoscenici migliori per esprimere se stessi.
Il vero contributo che questo film-documentario vuole dare, non è altro che portare agli occhi di chi non ha mai saputo chi è o cos'ha fatto Pina Bausch, la sua arte, e cercare di far capire alle madri di oggi, perchè la propria figlia non balla solo "il lago dei cigni" allo spettacolo di fine anno!
venerdì 21 ottobre 2011
THIS MUST BE THE PLACE
REGISTA e SCENOGRAFO : Paolo Sorrentino, regista che dopo "Il divo" è salito alla ribalta, anche sul piano internazionale, cosa che ovviamente gli dà possibilità ben diverse rispetto ad altri...a partire dalle possibilità di cast ma anche, e soprattutto, dalla pubblicità che può ottenere un suo film, e questa cosa conta e anche parecchio. Detto ciò, lui è molto bravo sia a ottenere il meglio dalla fotografia, sia a toccare corde sensibili dell'animo creando situazioni e scene tali per cui è obiettivamente impossibile rimanere impassibili.
PROTAGONISTA : Sean Penn...maestoso nel calarsi nei panni di questa ex-rockstar, con l'aspetto del cantante dei "The Cure" e i modi di fare, di muoversi e di parlare dell' Ozzy Osbourne visto nel relativo reality show!
COLONNA SONORA : decisamente degna di nota, anche per via di un inframezzo musicale("This must be the place" appunto) davvero piacevole nel bel mezzo del film, tenuto da David Byrne...chi sarebbe costui?costui è il cantante dei "Talkin heads", che appunto nell'1983 scrissero la canzone che da il nome a questo film. Ovviamente ha scritto anche le altre musiche del film.
GNOCCA DI TURNO : questa volta vince, e anche a mani basse direi, la darkettona Eve Hewson, irlandese del 91, figlia di Bono degli U2, che interpreta Mary, giovane amica del buon Cheyenne(Sean).
VOTO : 3 stelline.....perchè piace, ma la sensazione è che manchi qualcosa.
Più o meno tutto internet è pieno di recensioni di questo film, quindi eviterò di raccontarvi tutto quello che si potrebbe dire. La trama ci dice che questo Cheyenne è un'ex rockstar 50enne, con il cervello parzialmente bruciato dall'eroina e dall'alcool, straricco grazie alle cosiddette "royalties", che di per se è tra l'annoiato e il depresso, ma ciò nonostante continua a fare del gran sesso con la moglie pompiere, che ama alla follia nonostante lo umili sistematicamente ogni volta che giocano a una sorta di squash in una piscina vuota!
I drammi del film sono 2 :
DRAMMAUNO : una vecchia amica sua, nonchè madre della darkettona, è andata in crisi depressiva d'attesa perchè il figlio le è fuggito di casa e non si sa perchè dove e come, così questa passa il tempo alla finestra a farsi un milione di sigarette aspettando che torni, provocando un'inevitabile depressione "d'associazione" alla figlia. Quasi giustificata direi.
DRAMMADUE : al nostro Cheyenne muore il padre di vecchiaia, padre con cui non parlava da tipo 30 anni, e la qualcosa sconquassa un po la psiche piuttosto labile del nostro protagonista, il quale, un po per accettare di diventare adulto, un po per fare qualcosa, un po per riavvicinarsi alla sua figura paterna dopo essersi accorto che il distacco fu dovuto per lo più a causa sua, decide di portare a termine "la missione di vita" del genitore:
trovare il criminale nazista, ormai 95enne, che lo umiliò pubblicamente nel campo di concentramento.
Premesso che il mio compare "Piadì", dopo il film, pur di scaricarmi questa recensione, è fuggito addirittura a Roma, che di questi tempi se non hai un ottimo skipper, o quantomeno un optimist, difficilmente giri....questo film ci è generalmente piaciuto, provocando anche un buon dibattito post film.
In realtà lo sviluppo del DRAMMADUE è in pratica il film. Va detto però, che la surrealtà del personaggio, messo a confronto con situazioni di vita, purtroppo, abbastanza normali, da un impatto abbastanza comico, per via della sua capacità di affrontare effettivamente queste stesse situazioni. Diversa invece l'idea che il regista vuole far trasparire durante l'iter introspettivo ed effettivo che Cheyenne compie(il tema del viaggio è al centro di questo film, nonchè uno dei più titolati all'esame di maturità!), perchè il confronto con altre realtà, che possono essere, in ordine:
-la crisi americana,
-le difficoltà delle ultime generazioni,
-chilometri di strada identica e vuota per arrivare da una città a un'altra
-casi umani inquietanti,
-ragazze che non sanno affrontare il problema di far durare il rossetto fino a sera,
-la depressione che coglie ormai una donna su tre,
-il pistacchio più grande di sempre
-e le finte basette dei rabbini ebrei,
vuole farti apparire il nostro protagonista un po meno strano di quello che in realtà è, facendoti anche apprezzare alla fine quella risatina tipo fischio che all'inizio odi con tutto te stesso!
Quindi tutto ruota intorno a questa figura obiettivamente distaccata dal resto della società, e forse anche un po da se stessa, che ciò nonostante mostra una sensibilità superiore rispetto al normale e che finchè sarà appesantito da mille(suoi) problemi, avrà sempre con sè o il carrello della spesa o un trolley....ma ciò che trapela, o meglio, lo spaccato che il regista ci dà, è che, sì, lui è strano e su questo non ci sono dubbi, ma che tutto sommato nel mondo, specialmente quello del Midwest americano, di gente anche più strana e inquietante ce n'è davvero tanta!
Il film è decisamente particolare e anche notevole soprattutto dal punto di vista dei dialoghi , spesso riempiti di tante belle parole con tempi tecnici e, spesso, anche comici importanti.
E' vero che non tutti i film vogliono mandare dei messaggi ed è inutile andarli a cercare dove non ci sono....ma diciamo che l'unico neo di questo film è che è evidente che vuole lasciarti un messaggio...il problema è che sinceramente, per lo meno per quanto ci riguarda, NOI NON L'ABBIAMO CAPITO!
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PROTAGONISTA : Sean Penn...maestoso nel calarsi nei panni di questa ex-rockstar, con l'aspetto del cantante dei "The Cure" e i modi di fare, di muoversi e di parlare dell' Ozzy Osbourne visto nel relativo reality show!
COLONNA SONORA : decisamente degna di nota, anche per via di un inframezzo musicale("This must be the place" appunto) davvero piacevole nel bel mezzo del film, tenuto da David Byrne...chi sarebbe costui?costui è il cantante dei "Talkin heads", che appunto nell'1983 scrissero la canzone che da il nome a questo film. Ovviamente ha scritto anche le altre musiche del film.
GNOCCA DI TURNO : questa volta vince, e anche a mani basse direi, la darkettona Eve Hewson, irlandese del 91, figlia di Bono degli U2, che interpreta Mary, giovane amica del buon Cheyenne(Sean).
VOTO : 3 stelline.....perchè piace, ma la sensazione è che manchi qualcosa.
Più o meno tutto internet è pieno di recensioni di questo film, quindi eviterò di raccontarvi tutto quello che si potrebbe dire. La trama ci dice che questo Cheyenne è un'ex rockstar 50enne, con il cervello parzialmente bruciato dall'eroina e dall'alcool, straricco grazie alle cosiddette "royalties", che di per se è tra l'annoiato e il depresso, ma ciò nonostante continua a fare del gran sesso con la moglie pompiere, che ama alla follia nonostante lo umili sistematicamente ogni volta che giocano a una sorta di squash in una piscina vuota!
I drammi del film sono 2 :
DRAMMAUNO : una vecchia amica sua, nonchè madre della darkettona, è andata in crisi depressiva d'attesa perchè il figlio le è fuggito di casa e non si sa perchè dove e come, così questa passa il tempo alla finestra a farsi un milione di sigarette aspettando che torni, provocando un'inevitabile depressione "d'associazione" alla figlia. Quasi giustificata direi.
DRAMMADUE : al nostro Cheyenne muore il padre di vecchiaia, padre con cui non parlava da tipo 30 anni, e la qualcosa sconquassa un po la psiche piuttosto labile del nostro protagonista, il quale, un po per accettare di diventare adulto, un po per fare qualcosa, un po per riavvicinarsi alla sua figura paterna dopo essersi accorto che il distacco fu dovuto per lo più a causa sua, decide di portare a termine "la missione di vita" del genitore:
trovare il criminale nazista, ormai 95enne, che lo umiliò pubblicamente nel campo di concentramento.
Premesso che il mio compare "Piadì", dopo il film, pur di scaricarmi questa recensione, è fuggito addirittura a Roma, che di questi tempi se non hai un ottimo skipper, o quantomeno un optimist, difficilmente giri....questo film ci è generalmente piaciuto, provocando anche un buon dibattito post film.
In realtà lo sviluppo del DRAMMADUE è in pratica il film. Va detto però, che la surrealtà del personaggio, messo a confronto con situazioni di vita, purtroppo, abbastanza normali, da un impatto abbastanza comico, per via della sua capacità di affrontare effettivamente queste stesse situazioni. Diversa invece l'idea che il regista vuole far trasparire durante l'iter introspettivo ed effettivo che Cheyenne compie(il tema del viaggio è al centro di questo film, nonchè uno dei più titolati all'esame di maturità!), perchè il confronto con altre realtà, che possono essere, in ordine:
-la crisi americana,
-le difficoltà delle ultime generazioni,
-chilometri di strada identica e vuota per arrivare da una città a un'altra
-casi umani inquietanti,
-ragazze che non sanno affrontare il problema di far durare il rossetto fino a sera,
-la depressione che coglie ormai una donna su tre,
-il pistacchio più grande di sempre
-e le finte basette dei rabbini ebrei,
vuole farti apparire il nostro protagonista un po meno strano di quello che in realtà è, facendoti anche apprezzare alla fine quella risatina tipo fischio che all'inizio odi con tutto te stesso!
Quindi tutto ruota intorno a questa figura obiettivamente distaccata dal resto della società, e forse anche un po da se stessa, che ciò nonostante mostra una sensibilità superiore rispetto al normale e che finchè sarà appesantito da mille(suoi) problemi, avrà sempre con sè o il carrello della spesa o un trolley....ma ciò che trapela, o meglio, lo spaccato che il regista ci dà, è che, sì, lui è strano e su questo non ci sono dubbi, ma che tutto sommato nel mondo, specialmente quello del Midwest americano, di gente anche più strana e inquietante ce n'è davvero tanta!
Il film è decisamente particolare e anche notevole soprattutto dal punto di vista dei dialoghi , spesso riempiti di tante belle parole con tempi tecnici e, spesso, anche comici importanti.
E' vero che non tutti i film vogliono mandare dei messaggi ed è inutile andarli a cercare dove non ci sono....ma diciamo che l'unico neo di questo film è che è evidente che vuole lasciarti un messaggio...il problema è che sinceramente, per lo meno per quanto ci riguarda, NOI NON L'ABBIAMO CAPITO!
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| Cos'avrà voluto dire?.. |
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venerdì 14 ottobre 2011
A DANGEROUS METHOD
REGISTA : David Cronenberg...regista spesso legato al genere Horror, di quello violento però, tipo figata corpi mutilati o cose similari, questa volta decide di buttarsi nel racconto di questa storia, che di horror non ha nulla, ma che di violenza a suo modo, ha un po tutto.
PROTAGONISTA : Michael Fassbender.....Fassbender....chiii?..Fassbender!...un altro che è stato preso dopo che ha partecipato a filmoni non violenti e tutti psicologici come 300, Bastardi senza gloria, X-men l'inizio,Jonah Hex e il mitico Centurion...insomma uno tranquillo 0_o!Però menzioniamo anche "Aragorn" Viggo Mortensen che interepreta il buon Freud, nonostante il ruolo spettava, giustamente, al Christoph Waltz ampiamente trattato nella recensione di Carnage
GNOCCA DI TURNO : Keira Knightley.....ciao proprio.Cioè qui siamo al solito problema....è riduttivo definire gnocca Keira Knightley...cioè...è quasi un insulto!Lo si sa...lei o non ti piace o la ami alla follia... e nonostante faccia la psicopatica tormentata e lo faccia talmente bene da fare quasi senso, dopo un po che la guardi la ami e punto.Tra l'altro è di Londra e ha studiato danza, assomiglia a Natalie Portman, nasce dislessica, tifa West Ham e ha sempre smentito di essere un'anoressica nervosa..e quindi?quindi niente..amatela anche voi!
VOTO : 4 stelline...e vi spiego subito perchè. Questo, essendo un film che racconta fatti realmente accaduti, non credo vada valutato come gli altri...nel senso...se sai la storia sai già di che parla il film in realtà,quindi ciò che fa la differenza sono le scelte dell'autore. Beh Cronenberg fa delle gran scelte...sia scenograficamente parlando...anch'io mi farei analizzare in una clinica del genere... sia nella "caratterizzazione" dei personaggi.
Ma vediamolo meglio....
Se non siete maggiorenni non leggete questa recensione o fatevi accompagnare dai vostri genitori che sarebbe meglio la leggessero a voce non troppo alta o comunque con voi non troppo vicini....possibilmente dopo le 23!
Se fossimo degli "sciapigotti" descriveremmo questo film con frasi più o meno onomatopeiche tipo "harsh arsh hum sesso sesso auuuuu", ma non sarà così....ci limiteremo a frasi tipo "bang bang bangity bang, i said bang bang bang bang"!
Se ancora non sapete di che diavolo stiamo parlando, questa è la storia del complesso intreccio, in realtà poco noto e mai del tutto chiaro, che ci fu tra questi tre importanti personaggi di inizio '900, nonchè principali esponenti della psicoanalisi : Freud, che credo non ci sia bisogno che vi dica chi è, Carl Jung(che si pronuncia yung e non young!), che vedeva in Freud un suo mentore e che lui definì suo allievo, nonchè potenziale successore,almeno fino a che i lunghi confronti tra i due non cominciarono a far venire dei dubbi a Jung, specialmente dopo un confronto in nave...vabbè la storia ve l'andate a leggere comunque alla fine giunsero a una rottura insanabile di pensiero...tra l'altro Jung, a un certo punto della sua carriera, si gettò anche sul paranormale e cose del genere, facendo provare del gran disprezzo a Freud, decisamente razionale e sessista nella sua analisi dell'inconscio.......sto divagando....e la terza figura...forse vera protagonista : SABINA SPIELREIN!
In pratica sta Sabina non fu che la conferma vivente che chi diventa psicanalista...tra l'altro una delle prime donne in questa professione nonchè sicuramente tra le migliori....lo fa perchè, fondamentalmente, c'ha o c'aveva grossi problemi!
Ragazza picchiata e abusata dal padre, va in clinica per evidenti motivi e per un'isteria niente male davvero,tra l'altro "isteria" viene dal greco e significa utero, perchè stranamente si pensava che fosse una malattia prettamente femminile, legata allo spostamento proprio dell'utero che faceva impazzire le ragazze rendendole nevrotiche e quindi fondamentalmente insopportabili......chi dice che avevano del tutto torto mente a se stesso!
Tra l'altro sta Sabina, oltre a tutto ciò, aveva anche quel problemuccio di eccitarsi ogni volta che veniva diciamo....umiliata.....così si ritrova nella clinica del professor Jung, che finalmente aveva la paziente ideale per sperimentare il suo nuovo metodo di psicanalisi.....che già detta così....comunque...
Piccolissimo problema...Sabina, pur entrando nella vita di Jung come paziente dalle improvvise e acute crisi, è molto intelligente e su di lui....ed effettivamente non solo su di lui.....ha un fascino notevole e seducente. Di conseguenza, la professionalità incrollabile del buon Jung, vacilla, soprattutto dopo aver preso in cura il collega psichiatra Otto Gross ( interpretato da Vincent "me le faccio sempre tutte" Cassel ), tossicodipendente e convinto sostenitore, non solo, della più spregiudicata amoralità, ma anche, dell'assurdità della monogamia....questo personaggino niente male ovviamente finisce per influenzare non poco le idee dell'imperturbabilissimo professor Jung!
Altrettanto ovviamente, quindi, il nostro Jung finisce a letto con Sabina...e neanche poco....diciamo che se la godono alla grande...tra l'altro Sabina all'epoca, era poco più che18enne...ma vabbè....tra l'altro Jung era sposato con figli...ma facciamo che vabbè anche qui e quindi...."bang bang bangity bang"....insomma i due si sculacciano per bene e iniziano un viaggio verso la sessualità e ne analizzano anche i caratteri psicologici finchè ovviamente capiscono che magari può anche bastare e quindi prendono strade separate...se non fosse che lei inizia a collaborare con Freud...e Jung che nel frattempo aveva un rapporto ormai solo epistolare e di quasi insulti con lui, non la prende proprio benissimo essendo lui il guaritore/maestro e tipo anche amante di lei.....così facendo la strada di questi tre personaggi si separa, contribuendo non poco al pensiero moderno.
La realtà è che molte lettere di questo legame a tre, ancora non sono mai state pubblicate, e quindi cosa successe precisamente, ancora non è dato saperlo...ma la cosa interessante di tutto ciò, è che proprio eventi come questi diedero una mano enorme per comprendere un sacco di cose che noi oggi, a volte, diamo per scontato...e tutto ciò ha davvero un fascino notevole...
Un film che, riportando questi fatti, viaggia verso l'irrazionale ruolo della passione e di ciò che essa può scatenare se lasciata libera, fino a ritrovarsi in mezzo all'oscuro intreccio che c'è tra sen(s)sualità e intelletto....ed effettivamente qualche dubbio o domanda, la insinua....ed è questa forse,la cosa più interessante.
PROTAGONISTA : Michael Fassbender.....Fassbender....chiii?..Fassbender!...un altro che è stato preso dopo che ha partecipato a filmoni non violenti e tutti psicologici come 300, Bastardi senza gloria, X-men l'inizio,Jonah Hex e il mitico Centurion...insomma uno tranquillo 0_o!Però menzioniamo anche "Aragorn" Viggo Mortensen che interepreta il buon Freud, nonostante il ruolo spettava, giustamente, al Christoph Waltz ampiamente trattato nella recensione di Carnage
GNOCCA DI TURNO : Keira Knightley.....ciao proprio.Cioè qui siamo al solito problema....è riduttivo definire gnocca Keira Knightley...cioè...è quasi un insulto!Lo si sa...lei o non ti piace o la ami alla follia... e nonostante faccia la psicopatica tormentata e lo faccia talmente bene da fare quasi senso, dopo un po che la guardi la ami e punto.Tra l'altro è di Londra e ha studiato danza, assomiglia a Natalie Portman, nasce dislessica, tifa West Ham e ha sempre smentito di essere un'anoressica nervosa..e quindi?quindi niente..amatela anche voi!
VOTO : 4 stelline...e vi spiego subito perchè. Questo, essendo un film che racconta fatti realmente accaduti, non credo vada valutato come gli altri...nel senso...se sai la storia sai già di che parla il film in realtà,quindi ciò che fa la differenza sono le scelte dell'autore. Beh Cronenberg fa delle gran scelte...sia scenograficamente parlando...anch'io mi farei analizzare in una clinica del genere... sia nella "caratterizzazione" dei personaggi.
Ma vediamolo meglio....
Se non siete maggiorenni non leggete questa recensione o fatevi accompagnare dai vostri genitori che sarebbe meglio la leggessero a voce non troppo alta o comunque con voi non troppo vicini....possibilmente dopo le 23!
Se fossimo degli "sciapigotti" descriveremmo questo film con frasi più o meno onomatopeiche tipo "harsh arsh hum sesso sesso auuuuu", ma non sarà così....ci limiteremo a frasi tipo "bang bang bangity bang, i said bang bang bang bang"!
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| "...un film non per tutti...il perbenismo potrebbe non accettare questa recensione" |
Se ancora non sapete di che diavolo stiamo parlando, questa è la storia del complesso intreccio, in realtà poco noto e mai del tutto chiaro, che ci fu tra questi tre importanti personaggi di inizio '900, nonchè principali esponenti della psicoanalisi : Freud, che credo non ci sia bisogno che vi dica chi è, Carl Jung(che si pronuncia yung e non young!), che vedeva in Freud un suo mentore e che lui definì suo allievo, nonchè potenziale successore,almeno fino a che i lunghi confronti tra i due non cominciarono a far venire dei dubbi a Jung, specialmente dopo un confronto in nave...vabbè la storia ve l'andate a leggere comunque alla fine giunsero a una rottura insanabile di pensiero...tra l'altro Jung, a un certo punto della sua carriera, si gettò anche sul paranormale e cose del genere, facendo provare del gran disprezzo a Freud, decisamente razionale e sessista nella sua analisi dell'inconscio.......sto divagando....e la terza figura...forse vera protagonista : SABINA SPIELREIN!
In pratica sta Sabina non fu che la conferma vivente che chi diventa psicanalista...tra l'altro una delle prime donne in questa professione nonchè sicuramente tra le migliori....lo fa perchè, fondamentalmente, c'ha o c'aveva grossi problemi!
Ragazza picchiata e abusata dal padre, va in clinica per evidenti motivi e per un'isteria niente male davvero,tra l'altro "isteria" viene dal greco e significa utero, perchè stranamente si pensava che fosse una malattia prettamente femminile, legata allo spostamento proprio dell'utero che faceva impazzire le ragazze rendendole nevrotiche e quindi fondamentalmente insopportabili......chi dice che avevano del tutto torto mente a se stesso!
Tra l'altro sta Sabina, oltre a tutto ciò, aveva anche quel problemuccio di eccitarsi ogni volta che veniva diciamo....umiliata.....così si ritrova nella clinica del professor Jung, che finalmente aveva la paziente ideale per sperimentare il suo nuovo metodo di psicanalisi.....che già detta così....comunque...
Piccolissimo problema...Sabina, pur entrando nella vita di Jung come paziente dalle improvvise e acute crisi, è molto intelligente e su di lui....ed effettivamente non solo su di lui.....ha un fascino notevole e seducente. Di conseguenza, la professionalità incrollabile del buon Jung, vacilla, soprattutto dopo aver preso in cura il collega psichiatra Otto Gross ( interpretato da Vincent "me le faccio sempre tutte" Cassel ), tossicodipendente e convinto sostenitore, non solo, della più spregiudicata amoralità, ma anche, dell'assurdità della monogamia....questo personaggino niente male ovviamente finisce per influenzare non poco le idee dell'imperturbabilissimo professor Jung!
Altrettanto ovviamente, quindi, il nostro Jung finisce a letto con Sabina...e neanche poco....diciamo che se la godono alla grande...tra l'altro Sabina all'epoca, era poco più che18enne...ma vabbè....tra l'altro Jung era sposato con figli...ma facciamo che vabbè anche qui e quindi...."bang bang bangity bang"....insomma i due si sculacciano per bene e iniziano un viaggio verso la sessualità e ne analizzano anche i caratteri psicologici finchè ovviamente capiscono che magari può anche bastare e quindi prendono strade separate...se non fosse che lei inizia a collaborare con Freud...e Jung che nel frattempo aveva un rapporto ormai solo epistolare e di quasi insulti con lui, non la prende proprio benissimo essendo lui il guaritore/maestro e tipo anche amante di lei.....così facendo la strada di questi tre personaggi si separa, contribuendo non poco al pensiero moderno.
La realtà è che molte lettere di questo legame a tre, ancora non sono mai state pubblicate, e quindi cosa successe precisamente, ancora non è dato saperlo...ma la cosa interessante di tutto ciò, è che proprio eventi come questi diedero una mano enorme per comprendere un sacco di cose che noi oggi, a volte, diamo per scontato...e tutto ciò ha davvero un fascino notevole...
Un film che, riportando questi fatti, viaggia verso l'irrazionale ruolo della passione e di ciò che essa può scatenare se lasciata libera, fino a ritrovarsi in mezzo all'oscuro intreccio che c'è tra sen(s)sualità e intelletto....ed effettivamente qualche dubbio o domanda, la insinua....ed è questa forse,la cosa più interessante.
giovedì 13 ottobre 2011
L'amore che resta
REGISTA: Gus Van Sant, regista americano che ha anche fatto "Will Hunting", "Elephant" e "Milk". E' un regista che principalmente vuole creare film di denuncia, specialmente della società americana. Solitamente i suoi film sono molto commoventi e pesanti.
ATTORE PROTAGONISTA: Henry Hopper, attore esordiente che non ha manco la pagina wikipedia (italiana). Faccia da tipico bravo ragazzo americano, è anche un buon attore.
GNOCCA DI TURNO: Mia Wasikowska (siano dannati i polacchi ed i loro cognomi impronunciabili), attrice australiana che, fisicamente, è abbastanza bruttina, decisamente più brutta dell'attrice che fa sua sorella nel film, però, una volta che il film ti coinvolge.......ti affezioni.....è brava a recitare......alla fine la trovi anche carina, per quanto possa ovviamente essere carina una ragazza con i capelli corti corti e senza un filo di tette che si veste come un uomo.
VOTO: 3 stelle su 5.
Un ragazzo perde i genitori in un incidente stradale causato da un ubriacone (questo fatto viene raccontato e non mostrato nel film, che racconta fatti accaduti molti anni dopo l'incidente). Lui rimane in coma e quando si sveglia si accorge, così, come se nulla fosse, che colloquia tranquillamente con il fantasma di un giapponese kamikaze morto nella seconda guerra globale. Il ragazzo è molto introverso ed il fantasma diventa il suo migliore amico e confidente dopo l'immenso trauma della perdita dei genitori. Ci gioca anche a battaglia navale, senza mai vincere però. Ma tutto questo non c'entra un cazzo con il film.
Ne è solo una minima ed inutile parte, infatti fino ad ora sembrerebbe più che altro una commedia, un film divertente e particolare, te piagerebbe eh! Ma miga stamo a vede Pieraccioni qui! Mica parlano tutti in toscano nel film!
Infatti la storia portante è quella d'amore tra il protagonista di cui sopra ed una ragazza (la "gnocca di turno"). Ovviamente il regista è Gus Van Sant, quindi inizia il magone (diciamo a film appena iniziato).
Quando i due si conoscono la ragazza scopre di esser malata di cancro al cervello inguaribile e che morirà dopo tre mesi. Che fare? Penso che tutti noi saremmo fuggiti a gambe levate da una situazione del genere, ma il nostro protagonista non è un ragazzo qualunque, infatti conversa con fantasmi di kamikaze giapponesi ed ha come hobby il partecipare alle cerimonie funebri di gente sconosciuta ed il tirare sassi ai treni (così....). Si sviluppa questa bella storia d'amore tra i due, una storia fuori dalle righe, colta, romantica, senza luoghi comuni e molto molto dolce e delicata, aho, ma che te credevi che le storie d'amore nei film so tutte come quelle dei film di Moccia!
Di per sè la trama è semplice e già vista, ma il regista è molto bravo e riesce a coinvolgerti ed a commuoverti incredibilmente con la dolcezza ed il tatto con cui affronta argomenti molto duri. Seppur la sofferenza sia tanta, la morte non è fonte di disperazione totale per la ragazza che la subisce, ma più per chi la circonda; lei affronta a testa alta la sua malattia e non è terrorizzata dall'idea di morire, ed una storia d'amore di tre mesi, vissuta intensamente, può darti veramente tanto.
Alla fine la tragedia è grande, ed è praticamente impossibile uscire dal cinema con una faccia diversa da questa:
FOTO RECENSIONE:
ATTORE PROTAGONISTA: Henry Hopper, attore esordiente che non ha manco la pagina wikipedia (italiana). Faccia da tipico bravo ragazzo americano, è anche un buon attore.
GNOCCA DI TURNO: Mia Wasikowska (siano dannati i polacchi ed i loro cognomi impronunciabili), attrice australiana che, fisicamente, è abbastanza bruttina, decisamente più brutta dell'attrice che fa sua sorella nel film, però, una volta che il film ti coinvolge.......ti affezioni.....è brava a recitare......alla fine la trovi anche carina, per quanto possa ovviamente essere carina una ragazza con i capelli corti corti e senza un filo di tette che si veste come un uomo.
VOTO: 3 stelle su 5.
Un ragazzo perde i genitori in un incidente stradale causato da un ubriacone (questo fatto viene raccontato e non mostrato nel film, che racconta fatti accaduti molti anni dopo l'incidente). Lui rimane in coma e quando si sveglia si accorge, così, come se nulla fosse, che colloquia tranquillamente con il fantasma di un giapponese kamikaze morto nella seconda guerra globale. Il ragazzo è molto introverso ed il fantasma diventa il suo migliore amico e confidente dopo l'immenso trauma della perdita dei genitori. Ci gioca anche a battaglia navale, senza mai vincere però. Ma tutto questo non c'entra un cazzo con il film.
Ne è solo una minima ed inutile parte, infatti fino ad ora sembrerebbe più che altro una commedia, un film divertente e particolare, te piagerebbe eh! Ma miga stamo a vede Pieraccioni qui! Mica parlano tutti in toscano nel film!
Infatti la storia portante è quella d'amore tra il protagonista di cui sopra ed una ragazza (la "gnocca di turno"). Ovviamente il regista è Gus Van Sant, quindi inizia il magone (diciamo a film appena iniziato).
Quando i due si conoscono la ragazza scopre di esser malata di cancro al cervello inguaribile e che morirà dopo tre mesi. Che fare? Penso che tutti noi saremmo fuggiti a gambe levate da una situazione del genere, ma il nostro protagonista non è un ragazzo qualunque, infatti conversa con fantasmi di kamikaze giapponesi ed ha come hobby il partecipare alle cerimonie funebri di gente sconosciuta ed il tirare sassi ai treni (così....). Si sviluppa questa bella storia d'amore tra i due, una storia fuori dalle righe, colta, romantica, senza luoghi comuni e molto molto dolce e delicata, aho, ma che te credevi che le storie d'amore nei film so tutte come quelle dei film di Moccia!
Di per sè la trama è semplice e già vista, ma il regista è molto bravo e riesce a coinvolgerti ed a commuoverti incredibilmente con la dolcezza ed il tatto con cui affronta argomenti molto duri. Seppur la sofferenza sia tanta, la morte non è fonte di disperazione totale per la ragazza che la subisce, ma più per chi la circonda; lei affronta a testa alta la sua malattia e non è terrorizzata dall'idea di morire, ed una storia d'amore di tre mesi, vissuta intensamente, può darti veramente tanto.
Alla fine la tragedia è grande, ed è praticamente impossibile uscire dal cinema con una faccia diversa da questa:
FOTO RECENSIONE:
lunedì 3 ottobre 2011
DRIVE
REGISTA : Tale Nicolas Refn, che si sta facendo apprezzare a suon di brutti film muti e pieni di sangue.
PROTAGONISTA: Ryan Gosling....che qui si chiama semplicemente AUTISTA....
fino ad oggi ero straconvinto fosse stato il buon Brighton della mai abbastanza compianta sere tv "la Tata", invece decisamente molto peggio, perchè era quell'odioso biondino di " The young Hercules" che porca prostituta dopo che ti vedi Kevin Sorbo per anni sperando che riesca a farsi Xena, ti ritrovi con sta versione di Paris Hilton maschile e proprio non ce l'ho mai fatta a mandarla giù!!...comunque va detto anche che ha fatto quel gran pezzo di film che è "Il caso Thomas Crawford", con il quale ha iniziato a ripulire un po la sua fedina da ex disney club!
GNOCCA DI TURNO: mah...direi la spogliarellista che parla al telefono, scritturata per dire 2 battute orrende e farsi vedere per 20 secondi...indubbiamente lei!
VOTO: 1 stella.
Premessa : Più o meno ovunque, tranne che nell'unico posto in cui state leggendo la recensione di questo film, cioè qui, troverete che il film è bello e figo, e forse lo è davvero, ma a discapito dei pareri discordanti all'uscita sala, direi con buona certezza che a me questo film non è piaciuto.
O meglio...questo film ha tanto per essere un gran film, davvero...ci prova in tutti i modi, a partire dai titoli iniziali in "mistral" rosa, che vi giuro sono veramente fighi, e la colonna sonora che ho scoperto essere di genere I-N-D-I-E-T-R-O-N-I-C-A...e io che pensavo fosse solo figa!
Non è neanche male sta storia di lui, stuntman e meccanico con il sogno di guidare alle corse, che guida alle rapine per portare in salvo i ladri, cosa in cui ovviamente è il migliore....il problema a mio avviso sono state un po di scelte fatte per cercare di evitare che il film fosse il classico : belle macchine, fiumi di sangue, una storia di amore a caso e tre o quattro tette finte tanto per gradire!
Le scelte di cui parlo sono, per esempio, l'assenza di una storia dietro a questo personaggio, probabilmente dovuta al tentativo di creare del mistero intorno a lui, dando però solo l'idea che sto tipo tanto normale non è...cioè si...ha probabilmente i suoi valori ed ha il suo fascino il fatto che stia spesso in silenzio...ma temo che il tutto sia dovuto a un'evidente difficoltà a parlare....cioè dice tipo 6 battute in tutto il film, di cui una ripetuta almeno 3 volte!
Poi c'è una bellissima storia d'amore strappalacrime, piena di sguardi e di cose non dette...cioè ok, però...se non parli proprio mai.....oltre al fatto che il nostro Autista ha dei modi alquanto strani, direi tutti suoi, di dimostrare il suo amore...cose, ecco, non da tutti .... tipo sfondare teste a pedate negli ascensori...anche se immagino che c'è chi apprezzerebbe!
Rimane inoltre il sospetto di una morbosità ai limiti della pedofilia verso il bambino di lei, forse legata a qualche trauma infantile non specificato, ma dall'altra, abbiamo anche la certezza che è meglio non farlo incazzare perchè indubbiamente è grosso e mena, e questo a volte basta.
Il film scorre abbastanza bene a dire il vero, nonostante l'evidente andatura lenta e silenziosa, ma ciò nonostante la trama ti tiene abbastanza concentrato su ciò che succede...certo per buona parte del film ci si chiede perchè il giovane Hercules autista debba andare sempre in giro con quella giacchetta orrenda senza lavarla mai, tra l'altro, ma per il resto direi che può piacere, anche se merito di questo è indubbiamente legato all'incredibile violenza gratuita che regala...
Idolo assoluto del film, lo scagnozzo del cattivo, che viene massacrato di bastonate da tutti, subendo cose assurde e spesso senza senso ogni qual volta entra in scena...scena topica tra l'altro, più della forchettata nell'occhio, quella delle martellate sulle dita, visto che è anche la stessa scena della gnocca di turno!
PROTAGONISTA: Ryan Gosling....che qui si chiama semplicemente AUTISTA....
| "ancora non ce la faccio a fare le foto recensione.. ma inizierò anch'io promesso!" |
GNOCCA DI TURNO: mah...direi la spogliarellista che parla al telefono, scritturata per dire 2 battute orrende e farsi vedere per 20 secondi...indubbiamente lei!
VOTO: 1 stella.
Premessa : Più o meno ovunque, tranne che nell'unico posto in cui state leggendo la recensione di questo film, cioè qui, troverete che il film è bello e figo, e forse lo è davvero, ma a discapito dei pareri discordanti all'uscita sala, direi con buona certezza che a me questo film non è piaciuto.
O meglio...questo film ha tanto per essere un gran film, davvero...ci prova in tutti i modi, a partire dai titoli iniziali in "mistral" rosa, che vi giuro sono veramente fighi, e la colonna sonora che ho scoperto essere di genere I-N-D-I-E-T-R-O-N-I-C-A...e io che pensavo fosse solo figa!
Non è neanche male sta storia di lui, stuntman e meccanico con il sogno di guidare alle corse, che guida alle rapine per portare in salvo i ladri, cosa in cui ovviamente è il migliore....il problema a mio avviso sono state un po di scelte fatte per cercare di evitare che il film fosse il classico : belle macchine, fiumi di sangue, una storia di amore a caso e tre o quattro tette finte tanto per gradire!
Le scelte di cui parlo sono, per esempio, l'assenza di una storia dietro a questo personaggio, probabilmente dovuta al tentativo di creare del mistero intorno a lui, dando però solo l'idea che sto tipo tanto normale non è...cioè si...ha probabilmente i suoi valori ed ha il suo fascino il fatto che stia spesso in silenzio...ma temo che il tutto sia dovuto a un'evidente difficoltà a parlare....cioè dice tipo 6 battute in tutto il film, di cui una ripetuta almeno 3 volte!
Poi c'è una bellissima storia d'amore strappalacrime, piena di sguardi e di cose non dette...cioè ok, però...se non parli proprio mai.....oltre al fatto che il nostro Autista ha dei modi alquanto strani, direi tutti suoi, di dimostrare il suo amore...cose, ecco, non da tutti .... tipo sfondare teste a pedate negli ascensori...anche se immagino che c'è chi apprezzerebbe!
Rimane inoltre il sospetto di una morbosità ai limiti della pedofilia verso il bambino di lei, forse legata a qualche trauma infantile non specificato, ma dall'altra, abbiamo anche la certezza che è meglio non farlo incazzare perchè indubbiamente è grosso e mena, e questo a volte basta.
Il film scorre abbastanza bene a dire il vero, nonostante l'evidente andatura lenta e silenziosa, ma ciò nonostante la trama ti tiene abbastanza concentrato su ciò che succede...certo per buona parte del film ci si chiede perchè il giovane Hercules autista debba andare sempre in giro con quella giacchetta orrenda senza lavarla mai, tra l'altro, ma per il resto direi che può piacere, anche se merito di questo è indubbiamente legato all'incredibile violenza gratuita che regala...
Idolo assoluto del film, lo scagnozzo del cattivo, che viene massacrato di bastonate da tutti, subendo cose assurde e spesso senza senso ogni qual volta entra in scena...scena topica tra l'altro, più della forchettata nell'occhio, quella delle martellate sulle dita, visto che è anche la stessa scena della gnocca di turno!
lunedì 26 settembre 2011
La pelle che abito
REGISTA: Pedro Almodovar, autore di capolavori come "Tutto su mia madre" e "Parla con lei" e "Volver".
Rinomato per la sua super dichiarata omosessualità, è un regista molto bravo a descrivere i sentimenti umani, molto bravo a toccarti il cuore e scuoterti con drammi lancinanti.
ATTORE PROTAGONISTA: Antonio Banderas, che inizia ad avere un buon numero di rughe. Anche gli gnocconi invecchiano allora!
SCENEGGIATORE: sempre Almodovar e si riconosce il suo tocco.
GNOCCA/O DI TURNO: Elena Anaya. All'inizio la vedi e pensi "che pezzo de castagna!", poi il film va avanti e vengono fuori cose......e poi dici "oh mio Dio!", però una parte di te continua a pensare "che pezzo de castagna!".
VOTO: 2,5 stelle su 5.
Pedro è sempre un maestro nel mostrare i rapporti umani, soprattutto quelli intrafamiliari. Sa coinvolgerti, sa creare personaggi molto umani, sa sconvolgerti e sorprenderti, e sa fare la checca, molto bene. In ogni suo film son garantite al 100% nude e crude scene di sesso, nudi integrali, discorsi su sessi orali, o sessi orali stessi, travestiti di qua e travestiti di là, oltre alle lesbiche di turno. Ma questo non ci interessa, perchè lui ci piace così, ed anche molto. Ci piace anche il suo essere grottesco ed il suo far trionfare la carne.
In questo film però perde un po' il filo, non approfondisce abbastanza i personaggi, e si eccita troppo nello scrivere la sceneggiatura, mettendoci dentro di tutto in un papocchio a tratti anche confuso.
Risulta anche un po' forzato, a tratti anche prevedibile, nel suo volerti a tutti i costi sconvolgere e commuovere. Vorrei provare anch'io a scrivere una trama per Almodovar, potrebbe esser pressappoco cosi: c'è un tizio che torna a casa in auto, trac, incidente, incredibile, ha investito sua moglie, ma anzi no, si viene a scoprire che era sua sorella e lui non lo sapeva, e l'aveva anche messa incinta sua moglie/sorella, quindi lei muore, ma il bambino si salva, menomato, è tipo un vegetale. Un giorno il tizio porta in giro in carrozzella il suo bambino vegetale, passa un trans davanti a loro per strada, ma attenzione, gli sfugge la presa e la carrozzella rotola giù per una collina e zac, travolge una donna, la donna era l'anziana madre del tizio; lei muore, il bimbo vegetale va in coma e muore dopo 4 anni. Il tizio denuncia il medico che fa morire il suo bambino, lo riduce al lastrico, il povero medico allora si taglia le vene suicidandosi, passa una lesbica veloce nella scena, ed il tizio, frugando tra documenti nella casa del medico morto, scopre che questo medico che ha ridotto sul lastrico era in realtà suo fratello! Nato da uno stupro che sua madre aveva subito da giovane. Il tizio è disperato, si dà all'alcol, si prostituisce, fa orge e tanto sesso orale fino a operarsi e diventare trans, ma continua ad andare con le donne, perchè lui è un trans lesbico, disperato. Alla fine del film sceglie il gesto estremo, si suicida, si butta da una finestra.......proprio in quel momento stava passando di li il suo migliore amico.......finale, buio, cala il sipario.
"La pelle che abito" segue questa falsariga, non racconterò la trama, la potete trovare su MyMovies quella, ma quello che ho appena scritto calca un po' la storia.
Uscito dal cinematografo, un effetto collaterale potrebbe essere questo:
FOTO RECENSIONE:
Rinomato per la sua super dichiarata omosessualità, è un regista molto bravo a descrivere i sentimenti umani, molto bravo a toccarti il cuore e scuoterti con drammi lancinanti.
ATTORE PROTAGONISTA: Antonio Banderas, che inizia ad avere un buon numero di rughe. Anche gli gnocconi invecchiano allora!
SCENEGGIATORE: sempre Almodovar e si riconosce il suo tocco.
GNOCCA/O DI TURNO: Elena Anaya. All'inizio la vedi e pensi "che pezzo de castagna!", poi il film va avanti e vengono fuori cose......e poi dici "oh mio Dio!", però una parte di te continua a pensare "che pezzo de castagna!".
VOTO: 2,5 stelle su 5.
Pedro è sempre un maestro nel mostrare i rapporti umani, soprattutto quelli intrafamiliari. Sa coinvolgerti, sa creare personaggi molto umani, sa sconvolgerti e sorprenderti, e sa fare la checca, molto bene. In ogni suo film son garantite al 100% nude e crude scene di sesso, nudi integrali, discorsi su sessi orali, o sessi orali stessi, travestiti di qua e travestiti di là, oltre alle lesbiche di turno. Ma questo non ci interessa, perchè lui ci piace così, ed anche molto. Ci piace anche il suo essere grottesco ed il suo far trionfare la carne.
In questo film però perde un po' il filo, non approfondisce abbastanza i personaggi, e si eccita troppo nello scrivere la sceneggiatura, mettendoci dentro di tutto in un papocchio a tratti anche confuso.
Risulta anche un po' forzato, a tratti anche prevedibile, nel suo volerti a tutti i costi sconvolgere e commuovere. Vorrei provare anch'io a scrivere una trama per Almodovar, potrebbe esser pressappoco cosi: c'è un tizio che torna a casa in auto, trac, incidente, incredibile, ha investito sua moglie, ma anzi no, si viene a scoprire che era sua sorella e lui non lo sapeva, e l'aveva anche messa incinta sua moglie/sorella, quindi lei muore, ma il bambino si salva, menomato, è tipo un vegetale. Un giorno il tizio porta in giro in carrozzella il suo bambino vegetale, passa un trans davanti a loro per strada, ma attenzione, gli sfugge la presa e la carrozzella rotola giù per una collina e zac, travolge una donna, la donna era l'anziana madre del tizio; lei muore, il bimbo vegetale va in coma e muore dopo 4 anni. Il tizio denuncia il medico che fa morire il suo bambino, lo riduce al lastrico, il povero medico allora si taglia le vene suicidandosi, passa una lesbica veloce nella scena, ed il tizio, frugando tra documenti nella casa del medico morto, scopre che questo medico che ha ridotto sul lastrico era in realtà suo fratello! Nato da uno stupro che sua madre aveva subito da giovane. Il tizio è disperato, si dà all'alcol, si prostituisce, fa orge e tanto sesso orale fino a operarsi e diventare trans, ma continua ad andare con le donne, perchè lui è un trans lesbico, disperato. Alla fine del film sceglie il gesto estremo, si suicida, si butta da una finestra.......proprio in quel momento stava passando di li il suo migliore amico.......finale, buio, cala il sipario.
"La pelle che abito" segue questa falsariga, non racconterò la trama, la potete trovare su MyMovies quella, ma quello che ho appena scritto calca un po' la storia.
Uscito dal cinematografo, un effetto collaterale potrebbe essere questo:
FOTO RECENSIONE:
lunedì 19 settembre 2011
CARNAGE
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| "questa locandina se letta da destra verso sinistra mi dà l'idea dell'evoluzione dell'espressioni da quando uno entra in bagno fino a quando ne esce!" |
ATTORI : quel lesbicone di Jodie Foster che adoro, e che è ovviamente un mostro sacro del cinema ormai, Kate Winslet, che penso anche i maschi avrebbero voluto morisse di ipotermia quella notte nell'oceano insieme a Jack.....John C.Reilly, attore famosissimo che se vedete in google immagini dite ah si ecco, e infine il mio nuovo idolo in assoluto.....Christoph Waltz....diventato strafamoso dopo il ruolo del colonello nazista in "Inglourious Basterds"!
SCENEGGIATORE : da notare perchè la co-scenografa di Polanski, è Yasmina Reza....chiii???Yasmina Reza...ovvero la scrittrice della pièce teatrale da cui è tratto questo gran pezzo di film, e il fatto che lei abbia collaborato ha una certa rilevanza!
GNOCCA DI TURNO : ma in questo caso direi OMISSIS
VOTO : mi sbilancio....4 stelline e mezzo...da tempo non vedevo un film che mi intrigava così, ma siccome è un film tra lo "scervellotico" e lo psicologico..preparatevi a leggere una recensione noiosissima!
Ribadisco che il film ci è piaciuto e anche tanto, quindi merita un commento fatto bene e serio.
La trama del film si riassume dicendo che un bambino di 11 anni bastona un altro bimbo coetaneo, per questioni di gruppo, facendogli perdere due denti, così i genitori decidono di incontrarsi per risolvere civilmente la questione. Il problema è che i genitori, adulti pieni delle doverose formalità, ma fermi sui loro punti di vista, diventano più infantili dei figli e finiscono spesso per far peggio di loro, con la differenza che quest'ultimi in quanto piccoli non sembrano avere grandi responsabilità, ma appaiono vittime in realtà del proprio quadro familiare.. così l'incontro non può che degenerare in un'analisi tanto sarcastica, quanto cruda, delle "qualità di genitore" dell'altra coppia e sull'effettivo rapporto matrimoniale di entrambe. Va detto che però tutto ciò si muove su una costante ironia che strappa davvero più che una risata.
La verità dietro a questo concetto è tale che il film non può che essere un gioco al massacro, dove il personanggio di Chris Waltz, a mio avviso, spicca su tutti e non fa che affascinarmi piu che mai...sia nel suo totale distacco, ma soprattutto nella sua capacità di affrontare e gestire l'intera discussione verbale, mantenendo sempre un humour davvero notevole, ricco di frecciate e puntellature che lo rendono amabilmente insopportabile!
Tipo che adesso mi imparo tutte le sue battute e giuro d'ora in poi parlo come lui!
Però in realtà, abbiamo da una parte i genitori della "vittima": Penelope e Michael: lei donna liberale, idealista e progressista, attivista politica e scrittrice che vorrebbe risolvere il tutto in modo civile, lui, grossista di impianti da casa, che prova a mascherare la sua rozzezza. Dall'altra i genitori del "carnefice": Nancy e Alan: lei consulente finanziaria all'apparenza riservata, lui, cinico avvocato di successo il cui cellulare non smette mai di suonare.....e davvero la sensazione è che chiunque potrebbe trovare difficoltà a dare torto o riconoscersi totalmente in uno di loro.
Inizialmente vorrebbero tutti onorare le buone intenzioni di Penelope, ma non esattamente per le stesse ragioni e non a qualsiasi prezzo. Le linee di combattimento vengono costantemente ridisegnate, finché ognuno a sua volta perde la propria maschera e si rivela per quello che è veramente.
Il film a mio avviso è geniale e graffiante, di breve durata(solo 1 ora e 20) ma decisamente travolgente, che mette a nudo e letteralmente "scarnifica" l'essere umano, seguendo una sorta di climax diabolico, da quelle che in definitiva sono le ipocrisie e le convenzioni sociali della vita quotidiana.
Per questo va detto anche che la prova dei 4 protagonisti ha del sublime e stavolta davvero si vede la differenza dall'avere pochi attori, ma eccezionali, rispetto ad averne tanti, ma di medio livello!
Quindi film relativamente corto ma condensato per merito anche della scenografia alquanto limitata, con la chiara intenzione di voler rinchiudere i personaggi in una stanza con l'apparente impossibilità di poter fuggire...tra l'altro su questo fatto mi piace vederci un omaggio a Hitchcock, riscontrabile anche nelle ricostruzioni degli esterni che si intravedono dalle finestre..
Altra cosa che davvero aiuta sono gli ottimi dialoghi incalzanti intervallati sistematicamente solo da delle telefonate, che scandiscono i tempi tipo pause tra un round e un altro!
Il film vive di diverse fasi, le quali ti permettono tra l'altro di farti un'idea sui background di ciascun personaggio...le coppie in gioco sono parecchio diverse sia per provenienza che formazione, ma una volta rinchiuse, quasi intrappolate, in una stanza da un dovere di cortesia quasi diabolico, si trovano a dover lottare tra le formalità del caso e il proprio pensiero, fino a scoppiare in situazioni tragicomiche che qualche risata, ai limiti del dark, non possono che strapparla.
Da sottolineare come nonostante i 4 caratteri decisamente forti e totalmente opposti, l'unico margine di alleanza che avviene tra caratteri diversi è dato da quel che definirei "solidarietà maschile", mentre viene ben sottolineata la differenza che in tal senso può esserci tra due persone di sesso femminile. Rimangono comunque davvero d'impatto le sottili linee che portano a creare e a distruggere temporanee alleanze.
Che il film nasca da un ottimo lavoro teatrale si percepisce in maniera chiara.
Il titolo della pièce è "il dio del massacro(God of carnage)", semplificato in "Carnage" da Polanski, lo tradurrò volgarmente, più che con "Massacro o Carneficina" con "Scarnificazione", che altro non è che l'azione che viene fatta sulla natura fragile e umana di ciascun personaggio messo in scena, cosa che ovviamente porta, da che si era partiti per avere una mediazione, ad una lotta verbale senza esclusione di colpi che tende a confondere anche l'estraneo con il proprio partner.
In definitiva questo film sarebbe la rappresentazione più che mai chiara di un dramma che potrebbe coinvolgere chiunque di noi...una tragedia che pian piano peggiora grazie a tempeste dialettiche, e se da una parte colpisce per la sua verosimiglianza, dall'altra lascia stupiti sia per l'incredibile ironia con cui la situazione intera si svolge, sia per il notevole stile con cui ci viene mostrata una violenza senza sangue.
Per gli amanti di tutto questo : film imperdibile!
lunedì 12 settembre 2011
Super 8
REGISTA: J.J. Abrams, regista del film di Star Trek, creatore della serie Alias e co creatore di Lost.
PRODUTTORE: L'eterno Steven Spielberg, bell'investimento Steven! Ma invece di produrre film così, non era meglio comprarsi 50 milioni di dollari di bond argentini, o di pandori a gennaio, calze di lana ad aprile o costumi da bagno a dicembre?
SCENEGGIATORE: sicuramente un Americano.
GNOCCA DI TURNO: l'unica presenza femminile stabile è quella di una ragazzina di 13 anni.....dai, non famo i pedofili eh......
VOTO: 1- stelline.....che ci posso fare? Non è colpa mia, è colpa loro!
Allora, questo è un film che non solo non va visto al cinema, ma non va neanche scaricato sul web, nè visto in streaming, nè noleggiato o visto su Sky. Questo film non va visto neanche fra tre anni quando sarà una prima tv su Italia1.
Per avere un'idea su questo film basta vedersi un servizio su National Geographic su un incidente ferroviario, poi 10 minuti di Independence Day e 3 minuti di Starship Troopers (vederne più di 3 minuti di fila ti trasforma in un vegetale). Poi ci metti qualche pezzo dei Gunnies (Goonies), e di Signs ed ecco fatto, hai praticamente visto Super 8! Beato te, quanto ti invidio!
Il film inizia con la storia di un gruppo di ragazzini, di cui uno ciccione ed uno con una dentatura OSCENA (uguale ai Goonies dove c'è il bambino ciccione e c'è Sloth), che vogliono fare un film di zombie e vivono una serie di....bla bla bla....cazzate, americanate, rottura di palle, noia, noia, noia.......ma attenzione, il tizio accanto a me al cinema inizia a scaccolarsi! Questo è molto più interessante delle storie dei ragazzini! Ammazza ci da proprio giu nella pulizia del suo orifizio olfattivo! Le appiccica pure sotto la poltrona (mai toccare il sotto delle poltrone nei cinema!)!
Ma il film si attiva. Mega super incidente ferroviario, bordello pauroso, scappano fuori dei cubetti strani che sembrano di polistirolo,nessuno sa che sia, poi spariscono cani ed alcune persone, succedono strane cose, strani campi magnetici, scompaiono anche alcuni microonde e si intravede una specie di mostro. Sembra figo, è intrigante. Dura poco.
Poco dopo si continua con il solito blablabla dei bambini, che tra l'altro sono più coraggiosi di chiunque, arrivano i classici cattivi dell'esercito con i loro esperimenti segreti, zac, ecco gli alieni cattivi. Solita solfa. Il tutto condito dai classici sentimenti americani del tipo: ho un problema insormontabile, tipo m'è morta la madre e il padre della mia fidanzatina odia me e mio padre per futili motivi, e nel giro di qualche secondo tutto torna a posto e diventa meraviglioso, così, come se per risolvere i grossi problemi che si hanno nella vita bastassero pochi minuti, qualche "Scusa!" ed una frase cazzona.
Poi finalmente esce fuori e si vede l'alieno, un po' di curiosità e suspance, ma poi si ri-condisce il tutto con banalità retoriche USA e un tizio fattone che è veramente, veramente! improbabile.
Cosa succede anche sempre in tutti i film USA? I neri muoiono sempre e spesso per primi.....ed infatti anche Super 8 non delude in questo....
Alla fine, pensandoci bene, la cosa più interessante e stimolante.......è stato il tizio che si scaccolava di fianco a me (continua ancora!). FOTO RECENSIONE:
PRODUTTORE: L'eterno Steven Spielberg, bell'investimento Steven! Ma invece di produrre film così, non era meglio comprarsi 50 milioni di dollari di bond argentini, o di pandori a gennaio, calze di lana ad aprile o costumi da bagno a dicembre?
SCENEGGIATORE: sicuramente un Americano.
GNOCCA DI TURNO: l'unica presenza femminile stabile è quella di una ragazzina di 13 anni.....dai, non famo i pedofili eh......
VOTO: 1- stelline.....che ci posso fare? Non è colpa mia, è colpa loro!
Allora, questo è un film che non solo non va visto al cinema, ma non va neanche scaricato sul web, nè visto in streaming, nè noleggiato o visto su Sky. Questo film non va visto neanche fra tre anni quando sarà una prima tv su Italia1.
Per avere un'idea su questo film basta vedersi un servizio su National Geographic su un incidente ferroviario, poi 10 minuti di Independence Day e 3 minuti di Starship Troopers (vederne più di 3 minuti di fila ti trasforma in un vegetale). Poi ci metti qualche pezzo dei Gunnies (Goonies), e di Signs ed ecco fatto, hai praticamente visto Super 8! Beato te, quanto ti invidio!
Il film inizia con la storia di un gruppo di ragazzini, di cui uno ciccione ed uno con una dentatura OSCENA (uguale ai Goonies dove c'è il bambino ciccione e c'è Sloth), che vogliono fare un film di zombie e vivono una serie di....bla bla bla....cazzate, americanate, rottura di palle, noia, noia, noia.......ma attenzione, il tizio accanto a me al cinema inizia a scaccolarsi! Questo è molto più interessante delle storie dei ragazzini! Ammazza ci da proprio giu nella pulizia del suo orifizio olfattivo! Le appiccica pure sotto la poltrona (mai toccare il sotto delle poltrone nei cinema!)!
Ma il film si attiva. Mega super incidente ferroviario, bordello pauroso, scappano fuori dei cubetti strani che sembrano di polistirolo,nessuno sa che sia, poi spariscono cani ed alcune persone, succedono strane cose, strani campi magnetici, scompaiono anche alcuni microonde e si intravede una specie di mostro. Sembra figo, è intrigante. Dura poco.
Poco dopo si continua con il solito blablabla dei bambini, che tra l'altro sono più coraggiosi di chiunque, arrivano i classici cattivi dell'esercito con i loro esperimenti segreti, zac, ecco gli alieni cattivi. Solita solfa. Il tutto condito dai classici sentimenti americani del tipo: ho un problema insormontabile, tipo m'è morta la madre e il padre della mia fidanzatina odia me e mio padre per futili motivi, e nel giro di qualche secondo tutto torna a posto e diventa meraviglioso, così, come se per risolvere i grossi problemi che si hanno nella vita bastassero pochi minuti, qualche "Scusa!" ed una frase cazzona.
Poi finalmente esce fuori e si vede l'alieno, un po' di curiosità e suspance, ma poi si ri-condisce il tutto con banalità retoriche USA e un tizio fattone che è veramente, veramente! improbabile.
Cosa succede anche sempre in tutti i film USA? I neri muoiono sempre e spesso per primi.....ed infatti anche Super 8 non delude in questo....
Alla fine, pensandoci bene, la cosa più interessante e stimolante.......è stato il tizio che si scaccolava di fianco a me (continua ancora!). FOTO RECENSIONE:
venerdì 29 luglio 2011
Capitan America
REGISTA: Joe Johnston
ATTORE PROTAGONISTA: Chris Evans, eletto corpo piu sexy del mondo nel 2006 su gay.com
SCENEGGIATORE: oh, e che sò, un dizionario del cinema? Vatti a vedere la scheda del film se vuoi sapè ste cose specifiche!
GNOCCA DI TURNO: Hayley Atwell.....che faccino cucci cucci!
VOTO: 2- stelline (ancora non ho fatto una recensione da 3 stelline....)
Mmm.... beh.... non è uno schifo terribile, ha il suo "perchè" diciamo.....si.....PERCHè cavolo la gente fa i film a caso? Ti scordi di ciò che hai visto qualche secondo dopo che è terminata la pellicola. Esci dal cinema pensando....oh cazzo ma che film ho appena visto? Non ti rimane niente impresso in testa, non ti colpisce niente.
Premetto che non ho MAI letto neanche un fumetto Marvel/DC.
C'è un mingerlino sfigato che con un progetto super segreto e tecnologico degli USA nella seconda guerra mondiale cambia il suo fisico.....si, praticamente lo imbottiscono di steroidi e gli fanno una lampada e quindi lui diventa invincibile. Cioè almeno negli X-men i mutanti hanno dei poteri fighi, sto Capitan invece è proprio uno sfigato! Che poteri ha? Corre veloce, è forte, e salta più del normale......cari miei ve se sbagliati! Lo dovevate portare alle gare di atletica non in guerra!
Secondo me Capitan poteva anche essere una bella trovata patriottica durante la seconda guerra mondiale, ma il 3 settembre 1945 stop! Si mettevano tutti i suoi fumetti e volantini in uno scatolone in soffitta e addio! E soprattutto facevi levare a quel poveretto quella calzamaglia orripilante!
La trama del film è questa: un tizio in calzamaglia imbarazzante che spacca i culi a tedescacci cattivoni, i quali hanno trovato un cubetto di ghiaccio con poteri spaventosi......si, che poteri! Praticamente con questo cubetto ci fanno dei pistoloni laser super potenti......ma di base sono identici a delle normali pistole con la sola differenza che le pistole ti fanno un buco e i pistoloni ti disintegrano. Poi più che dare i pistoloni ai suoi compari il capo dei cattivi avrebbe dovuto insegnar loro a migliorare la loro cazzo di mira! Non ce prendono mai oh! Abbè che beccare Usain Bolt in calzamaglia non è facile per nessuno è....
Il secondo tempo si può riassumere così: scena d'azione - battuta non divertente - scena d'azione - battuta non divertente - scena d'azione - scena romantica (ma nada sesso) con in chiusura battuta non divertente - altra battuta non divertente - ancora un'altra (ma che è un film comico?) - scena finale dove i buoni trionfano sui cattivi, classico applauso all'americana, scrosciante, che ti fa sempre venire il brividino alla schiena, preceduta da, ovviamente, super scena d'azione. Si, in realtà lui nella scena finale non partecipa perchè si schianta in aereo da vero eroe che è.
A proposito di eroi, da oggi ce n'è uno nuovo che vi proteggerà e che vi scruterà di nascosto dai vostri tetti, quando meno ve lo aspettate, forse anche quando vi spogliate....e possiede il potere dello sdoppiamento:
FOTO RECENSIONE:
ATTORE PROTAGONISTA: Chris Evans, eletto corpo piu sexy del mondo nel 2006 su gay.com
SCENEGGIATORE: oh, e che sò, un dizionario del cinema? Vatti a vedere la scheda del film se vuoi sapè ste cose specifiche!
GNOCCA DI TURNO: Hayley Atwell.....che faccino cucci cucci!
VOTO: 2- stelline (ancora non ho fatto una recensione da 3 stelline....)
Mmm.... beh.... non è uno schifo terribile, ha il suo "perchè" diciamo.....si.....PERCHè cavolo la gente fa i film a caso? Ti scordi di ciò che hai visto qualche secondo dopo che è terminata la pellicola. Esci dal cinema pensando....oh cazzo ma che film ho appena visto? Non ti rimane niente impresso in testa, non ti colpisce niente.
Premetto che non ho MAI letto neanche un fumetto Marvel/DC.
C'è un mingerlino sfigato che con un progetto super segreto e tecnologico degli USA nella seconda guerra mondiale cambia il suo fisico.....si, praticamente lo imbottiscono di steroidi e gli fanno una lampada e quindi lui diventa invincibile. Cioè almeno negli X-men i mutanti hanno dei poteri fighi, sto Capitan invece è proprio uno sfigato! Che poteri ha? Corre veloce, è forte, e salta più del normale......cari miei ve se sbagliati! Lo dovevate portare alle gare di atletica non in guerra!
Secondo me Capitan poteva anche essere una bella trovata patriottica durante la seconda guerra mondiale, ma il 3 settembre 1945 stop! Si mettevano tutti i suoi fumetti e volantini in uno scatolone in soffitta e addio! E soprattutto facevi levare a quel poveretto quella calzamaglia orripilante!
La trama del film è questa: un tizio in calzamaglia imbarazzante che spacca i culi a tedescacci cattivoni, i quali hanno trovato un cubetto di ghiaccio con poteri spaventosi......si, che poteri! Praticamente con questo cubetto ci fanno dei pistoloni laser super potenti......ma di base sono identici a delle normali pistole con la sola differenza che le pistole ti fanno un buco e i pistoloni ti disintegrano. Poi più che dare i pistoloni ai suoi compari il capo dei cattivi avrebbe dovuto insegnar loro a migliorare la loro cazzo di mira! Non ce prendono mai oh! Abbè che beccare Usain Bolt in calzamaglia non è facile per nessuno è....
Il secondo tempo si può riassumere così: scena d'azione - battuta non divertente - scena d'azione - battuta non divertente - scena d'azione - scena romantica (ma nada sesso) con in chiusura battuta non divertente - altra battuta non divertente - ancora un'altra (ma che è un film comico?) - scena finale dove i buoni trionfano sui cattivi, classico applauso all'americana, scrosciante, che ti fa sempre venire il brividino alla schiena, preceduta da, ovviamente, super scena d'azione. Si, in realtà lui nella scena finale non partecipa perchè si schianta in aereo da vero eroe che è.
A proposito di eroi, da oggi ce n'è uno nuovo che vi proteggerà e che vi scruterà di nascosto dai vostri tetti, quando meno ve lo aspettate, forse anche quando vi spogliate....e possiede il potere dello sdoppiamento:
FOTO RECENSIONE:
martedì 26 luglio 2011
L'EREDE
REGISTA : Michael Zampino, italo-francese alla prima esperienza seria.
PROTAGONISTA : Alessandro Roja , il "Dandi" della serie Romanzo Criminale
ANTAGONISTA : Guia Jelo, attrice italiana del sud, cosa che si vede e si sente....vista sia in qualche filmaccio sia, addirittura, anche in Montalbano!
GNOCCA DI TURNO : Tresy Taddei Takimiri...della serie no alla pedofilia, è stata miss Bambina 1992 a San Benedetto del Tronto, figlia di circensi, ora gira tra serie tv italiane che non guardo mai!
VOTO : 1,5 stelle....bruttino forte, ma spero apra spiragli e prospettive al cinema italiano..
Film indipendente girato negli appennini marchigiani, precisamente sui monti Sibillini, che passa per essere un Noir davvero avvicente, e per un attimo devo dire ci si casca pure....e invece....
La trama è abbastanza semplice e possiamo riassumerla così:
a Bruno muore il padre; Bruno ottiene un casolare enorme in eredità; Bruno è un medico di Milano quindi obiettivamente non ci fa un cazzo con sto casolare; Bruno vuole vendere il casolare!
Puccioppo, però, e devo dire puccioppo....i vicini di casa del buon Bruno sono una mandria di pazzi scatenati e contadini, tipici delle zone tra San Bucheto e Monte Cosaro, ignoranti e vagamente rozzi, con la figlia mignotta e il figlio tamarro, che sicuro a 16 anni girava con l'Ape Cross truccato in giro per Borgo Minonna o Monte SanVito!
Tutto ruota intorno a quest'eredità pesante, che prima non la vuoi, poi la vuoi, poi non la rivuoi, poi alla fine non si sa nemmeno che cavolo ci si fa...si dice che le colpe dei padri ricadono sui figli....bah!
Comunque questi deliziosi vicini(la famiglia Santucci) erano vecchi amici del padre di Bruno, diciamo "friends with benefits" ecco, e ciò che il film mette in atto, TEMO che sia in realtà, l'ennesimo scontro tra borghesia e rozzezza bucolica, fatta questa volta a colpi di abusi di proprietà privata e ricatti che scadono in morti di animali e in sesso tra vicini di casa!
Il problema principale di questi film è che ormai rappresentano la sagra delle "Scelte da non fare!". Obiettivamente anche il più stupido dei lettori di questo blog avrebbe chiamato la polizia dopo 10 minuti di questo film, facendolo finire inesorabilmente, senza neanche aver aperto il pacchetto di M&m's!
COMUNQUE...
Nonostante un evidente budget limitato, una sceneggiatura non proprio sufficiente e un'assenza di sviluppo di quei unici 3-4 personaggi importanti, il film azzecca la location e l'idea di fondo.....già...non molto....di fatti il film risulta un po' acerbo, e non certo all'altezza di essere ricordato al fianco di mostri sacri del genere, ma nonostante tutto questo, rappresenta a mio avviso un passo avanti, non solo nel genere, ma anche nel cinema italiano in generale, capace ormai di sfornare solo commediole di medio-basso interesse, che poi possono anche piacere...o anche piacere meno...tipo per quanto mi riguarda è piacere anche meno di meno!
Un passo in avanti si diceva... perchè, vuoi la storia, vuoi la buona prova degli attori, sta di fatto che comunque il tempo passa veloce e l'attenzione non cala quasi mai.....
Peccato il finale scritto in autogrill dopo la terza birra!
Una menzione per l'attore che interepreta Giovanni, il tamarro di campagna...probabile buttafuori di qualche discoteca nelle zone di Piediripa....ENORME!
C'è anche chi ha voluto vedere metafore o paragoni tra scene di conigli, presenti nel film, e il significato o lo sviluppo dello stesso.....fate come volete, ma per me è NO!
tra l'altro orribile la scena del coniglio ammalato, ammazzato SALTANDOCI sopra......
"bisogna aiutarlo"..."non ti preoccupare ci penso io....FFFRRIISSSHHH!.......o mio dio...
PROTAGONISTA : Alessandro Roja , il "Dandi" della serie Romanzo Criminale
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| non essendoci molte immagini del film e dovendo rilanciare l'audience del blog ne sfruttiamo una così! |
GNOCCA DI TURNO : Tresy Taddei Takimiri...della serie no alla pedofilia, è stata miss Bambina 1992 a San Benedetto del Tronto, figlia di circensi, ora gira tra serie tv italiane che non guardo mai!
VOTO : 1,5 stelle....bruttino forte, ma spero apra spiragli e prospettive al cinema italiano..
Film indipendente girato negli appennini marchigiani, precisamente sui monti Sibillini, che passa per essere un Noir davvero avvicente, e per un attimo devo dire ci si casca pure....e invece....
La trama è abbastanza semplice e possiamo riassumerla così:
a Bruno muore il padre; Bruno ottiene un casolare enorme in eredità; Bruno è un medico di Milano quindi obiettivamente non ci fa un cazzo con sto casolare; Bruno vuole vendere il casolare!
Puccioppo, però, e devo dire puccioppo....i vicini di casa del buon Bruno sono una mandria di pazzi scatenati e contadini, tipici delle zone tra San Bucheto e Monte Cosaro, ignoranti e vagamente rozzi, con la figlia mignotta e il figlio tamarro, che sicuro a 16 anni girava con l'Ape Cross truccato in giro per Borgo Minonna o Monte SanVito!
Tutto ruota intorno a quest'eredità pesante, che prima non la vuoi, poi la vuoi, poi non la rivuoi, poi alla fine non si sa nemmeno che cavolo ci si fa...si dice che le colpe dei padri ricadono sui figli....bah!
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| "e questa è una foto di me nuda..." |
Il problema principale di questi film è che ormai rappresentano la sagra delle "Scelte da non fare!". Obiettivamente anche il più stupido dei lettori di questo blog avrebbe chiamato la polizia dopo 10 minuti di questo film, facendolo finire inesorabilmente, senza neanche aver aperto il pacchetto di M&m's!
COMUNQUE...
Nonostante un evidente budget limitato, una sceneggiatura non proprio sufficiente e un'assenza di sviluppo di quei unici 3-4 personaggi importanti, il film azzecca la location e l'idea di fondo.....già...non molto....di fatti il film risulta un po' acerbo, e non certo all'altezza di essere ricordato al fianco di mostri sacri del genere, ma nonostante tutto questo, rappresenta a mio avviso un passo avanti, non solo nel genere, ma anche nel cinema italiano in generale, capace ormai di sfornare solo commediole di medio-basso interesse, che poi possono anche piacere...o anche piacere meno...tipo per quanto mi riguarda è piacere anche meno di meno!
Un passo in avanti si diceva... perchè, vuoi la storia, vuoi la buona prova degli attori, sta di fatto che comunque il tempo passa veloce e l'attenzione non cala quasi mai.....
Peccato il finale scritto in autogrill dopo la terza birra!
Una menzione per l'attore che interepreta Giovanni, il tamarro di campagna...probabile buttafuori di qualche discoteca nelle zone di Piediripa....ENORME!
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| "Mannaggia lu porcu impeshtatu te shpaccu tuti li denti!" |
C'è anche chi ha voluto vedere metafore o paragoni tra scene di conigli, presenti nel film, e il significato o lo sviluppo dello stesso.....fate come volete, ma per me è NO!
tra l'altro orribile la scena del coniglio ammalato, ammazzato SALTANDOCI sopra......
"bisogna aiutarlo"..."non ti preoccupare ci penso io....FFFRRIISSSHHH!.......o mio dio...
giovedì 30 giugno 2011
13 Assassini
PREMESSA: il Multisala Giometti alla Baraccola ha cambiato gestione ed ora è una gran merda, boicottatelo!
Apparte che costa 8 euro, più di qualsiasi altro cinema in città, i film iniziano ben 20 minuti dopo l'orario sul biglietto, causa 20 minuti di pubblicità, l'intervallo dura 8 cazzo di minuti che passi pensando in loop "chissà cosa succederà nel secondo tempo", e ieri l'addetto alla sala s'è scordato di aprire la porta d'ingresso alla sala e quindi la gente aspettava in fila fuori mentre il film era iniziato da ben 10 minuti. Per finire il corridoio d'ingresso alle sale puzza sempre di un misto tra vomito, pop-corn e ascella pezzata.
REGISTA: un tizio giapponese.
ATTORE PROTAGONISTA: un altro tizio giapponese
SCENEGGIATORE: un ennesimo tizio giapponese, ma può darsi sia lo stesso di quelli di prima, tanto i giapponesi sembrano tutti uguali!
GNOCCA DI TURNO: l'unica cosa che potrebbe minimamente ingriffarti in questo film è la coscia nuda di qualche samurai. Si, in effetti due secondi compare una geisha, ma...diciamocelo negli occhi....le geishe sembrano comunque degli uomini per come son conciate ed ho seri dubbi che.....anche la geisha fosse il tizio giapponese sopracitato.
TRAMA: Spadaccini e spadacciate nel Giappone medievale (cioè può benissimo esser ambientato nel 1800...).
VOTO: Nonostante sia un amante del genere, si merita 2- stelline.
Il film inizia: c'è Massy che sta in fila per prendere la Coca-Cola e le M&M's, sgomitando tra tamarri e bambini decide di cambiar fila, scegliendone una più lunga e mettendoci il doppio del tempo. Poi incrociamo due amici che andavano a vedere Transformers 3 al prezzo di 11 euro (quasi una cena dal Barese), dopo aver visto prima il 2 e poi l'1. Poi nel dolce olezzo del corridoio ci si mette in fila per il film, seppur fosse già tardi stranamente. Poi si entra in sala e.....
C'è una donna anoressica a terra morta, un giapponese che urla e piange, un altro giapponese quasi uguale che spara frecce su inermi donne e bambini, poi arriva un altro giapponese uguale agli altri due tutto disperato che dice che non doveva far ciò contro Miya, mentre si parla di shogun e castelli vari. Poi una casa con 5 giapponesi, totalmente indistinguibili, che parlano di come gli avvenimenti super importanti accaduti nei primi 10 minuti di film li costringano a fare qualcosa di drastico contro Kazushiro (ma chi cazz è questo?). Sto tizio è il cattivo fratello dello shogun che prenderà a breve il potere e farà tutte quelle cose solite che fanno i cattivi: struprare, far guerre, schiavizzare, gozzovillare, trastullarsi, buontemponeggiare.
Insomma sti ragazzi tutti uguali riescono a racimolare 13 persone......13! Come quelle del titolo! Ah! Ecco perchè!.......e si incamminano per fare un'imboscata a questo futuro shogun cattivo per ucciderlo, facendogli rotolare la testa nel fango. Solo che loro son 13 sfigati e la scorta di questo son 200 soldati (che poi nella pratica sembravano più tipo 600 visto che i tagliuzzamenti non finivano mai). E' figo come i 13 si organizzano in un villaggio, mettendo trappole ovunque, e squartano 600 persone (scena lunga TUTTO il secondo tempo) più il cattivo ovviamente. Il messaggio è che se devi scegliere tra stare dalla parte del popolo o del tuo padrone è meglio che scegli il popolo; altro messaggio è che la guerra rende l'uomo più vivo e forte, nel momento in cui deve lottare per la sopravvivenza. E poi c'è un tizio (quale tra i tanti sosia?), che dice di esser forte perchè cresciuto nelle difficoltà della vita in montagna, che riceve una coltellata sul collo ed un fendente in pancia, cade a terra morto, ma nella scena finale saltella tutto felice dicendo che ci vuole ben altro per far fuori un uomo di montagna! Io domani mi trasferisco a Courmayer.
A seguito di un abbassamento degli ascolti del blog, ho deciso di usare una nota tecnica che aiuterà ad alzare le visualizzazioni: mi gioco la carta foto SEXY!
FOTO RECENSIONE:
Apparte che costa 8 euro, più di qualsiasi altro cinema in città, i film iniziano ben 20 minuti dopo l'orario sul biglietto, causa 20 minuti di pubblicità, l'intervallo dura 8 cazzo di minuti che passi pensando in loop "chissà cosa succederà nel secondo tempo", e ieri l'addetto alla sala s'è scordato di aprire la porta d'ingresso alla sala e quindi la gente aspettava in fila fuori mentre il film era iniziato da ben 10 minuti. Per finire il corridoio d'ingresso alle sale puzza sempre di un misto tra vomito, pop-corn e ascella pezzata.
REGISTA: un tizio giapponese.
ATTORE PROTAGONISTA: un altro tizio giapponese
SCENEGGIATORE: un ennesimo tizio giapponese, ma può darsi sia lo stesso di quelli di prima, tanto i giapponesi sembrano tutti uguali!
GNOCCA DI TURNO: l'unica cosa che potrebbe minimamente ingriffarti in questo film è la coscia nuda di qualche samurai. Si, in effetti due secondi compare una geisha, ma...diciamocelo negli occhi....le geishe sembrano comunque degli uomini per come son conciate ed ho seri dubbi che.....anche la geisha fosse il tizio giapponese sopracitato.
TRAMA: Spadaccini e spadacciate nel Giappone medievale (cioè può benissimo esser ambientato nel 1800...).
VOTO: Nonostante sia un amante del genere, si merita 2- stelline.
Il film inizia: c'è Massy che sta in fila per prendere la Coca-Cola e le M&M's, sgomitando tra tamarri e bambini decide di cambiar fila, scegliendone una più lunga e mettendoci il doppio del tempo. Poi incrociamo due amici che andavano a vedere Transformers 3 al prezzo di 11 euro (quasi una cena dal Barese), dopo aver visto prima il 2 e poi l'1. Poi nel dolce olezzo del corridoio ci si mette in fila per il film, seppur fosse già tardi stranamente. Poi si entra in sala e.....
C'è una donna anoressica a terra morta, un giapponese che urla e piange, un altro giapponese quasi uguale che spara frecce su inermi donne e bambini, poi arriva un altro giapponese uguale agli altri due tutto disperato che dice che non doveva far ciò contro Miya, mentre si parla di shogun e castelli vari. Poi una casa con 5 giapponesi, totalmente indistinguibili, che parlano di come gli avvenimenti super importanti accaduti nei primi 10 minuti di film li costringano a fare qualcosa di drastico contro Kazushiro (ma chi cazz è questo?). Sto tizio è il cattivo fratello dello shogun che prenderà a breve il potere e farà tutte quelle cose solite che fanno i cattivi: struprare, far guerre, schiavizzare, gozzovillare, trastullarsi, buontemponeggiare.
Insomma sti ragazzi tutti uguali riescono a racimolare 13 persone......13! Come quelle del titolo! Ah! Ecco perchè!.......e si incamminano per fare un'imboscata a questo futuro shogun cattivo per ucciderlo, facendogli rotolare la testa nel fango. Solo che loro son 13 sfigati e la scorta di questo son 200 soldati (che poi nella pratica sembravano più tipo 600 visto che i tagliuzzamenti non finivano mai). E' figo come i 13 si organizzano in un villaggio, mettendo trappole ovunque, e squartano 600 persone (scena lunga TUTTO il secondo tempo) più il cattivo ovviamente. Il messaggio è che se devi scegliere tra stare dalla parte del popolo o del tuo padrone è meglio che scegli il popolo; altro messaggio è che la guerra rende l'uomo più vivo e forte, nel momento in cui deve lottare per la sopravvivenza. E poi c'è un tizio (quale tra i tanti sosia?), che dice di esser forte perchè cresciuto nelle difficoltà della vita in montagna, che riceve una coltellata sul collo ed un fendente in pancia, cade a terra morto, ma nella scena finale saltella tutto felice dicendo che ci vuole ben altro per far fuori un uomo di montagna! Io domani mi trasferisco a Courmayer.
A seguito di un abbassamento degli ascolti del blog, ho deciso di usare una nota tecnica che aiuterà ad alzare le visualizzazioni: mi gioco la carta foto SEXY!
FOTO RECENSIONE:
giovedì 23 giugno 2011
I GUARDIANI DEL DESTINO ( THE ADJUSTMENT BUREAU)
REGISTA : George Nolfi...già sceneggiatore della serie Bourne, è evidente che è stimolato nel vedere Matt Damon correre a caso in giro a perdifiato.
PROTAGONISTA: ovviamente Matt Damon, insieme a dei cappellini borsalino fighissimi!
ANTAGONISTA: Il boss dei piani alti...dalla locandina potrebbe essere Michael Jackson!
GNOCCA DI TURNO: Emily Blunt, inglese, brava, gran curriculum nonchè ex di Bublè...più bella che gnocca!
VOTO : 3 stelline....ebbene sì, nonostante qualche scetticismo iniziale ci è piaciuto. Bella l'idea originale(libro del 1954) e ben diretto e sviluppato.Ma vediamolo un attimo...
Interessante, in tal senso, è la leggenda in base alla quale è nata l'opera originale, ovvero, un libro del celeberrimo, strafamoso nonchè precursore dell stile cyber-punk oltre che ispiratore di grandi capolavori cinematografici, Philip K.Dick(evitiamo battute sul fatto che sia un nome del cazzo...), il quale disse, probabilmente anche strafatto di non so cosa, che vide dentro una primavera degli anni '70, il "Programmatore", programmare le nostre vite sulla terra. Quest'esperienza diretta di ‘estasi' gli rivelò la verità, ossia che gli uomini sono lo strumento per mezzo del quale si compie il disegno del Gran Burattinaio...ookkkkkey MrDick!
Degna di stima la scelta di dare un ruolo fondamentale a questi cappellini "passepartout", anche se va detto che, prima di poterti permettere un borsalino figo, l'idea che emerge dal film è che devi farti una lunga gavetta di quelli scrausissimi comprati nei mercatini di Civitanova, se non dai "vucumprà" di Milano Marittima.
Primato assoluto di questo film è, invece, l'aver inventato una delle migliori scuse possibili in caso di ritardo....
"scusa amore, ma potrai crederci o no, è CHIARAMENTE COLPA DEI GUARDIANI DEL DESTINO!"
Infine per la serie "Rubrica Commenti all'Uscita" :
"Non l'hanno resettato,se no lo resettavano....diventava un vegetale,tipo una piantina"...STIMA!
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| eccolo intento nella sua fuga... mentre MJ vivo sta alle sue spalle! |
ANTAGONISTA: Il boss dei piani alti...dalla locandina potrebbe essere Michael Jackson!
GNOCCA DI TURNO: Emily Blunt, inglese, brava, gran curriculum nonchè ex di Bublè...più bella che gnocca!
VOTO : 3 stelline....ebbene sì, nonostante qualche scetticismo iniziale ci è piaciuto. Bella l'idea originale(libro del 1954) e ben diretto e sviluppato.Ma vediamolo un attimo...
Trattasi di una rincorsa...stavolta in senso figurato...di un giovane buttato in politica, alla carica di senatore, ma una foto goliardica di un tabloid lo mette in cattiva luce poco prima dell'election day, facendogli perdere un sacco di punti agli occhi degli americans, i quali già non andavano molto d'accordo con un altro fatto:
Matt Damon fa le risse, e sia chiaro, vince SEMPRE....e questa è una di quelle cose che gli elettori non mandano giù facilmente!
Così, mentre ripassa solo soletto, il suo discorso deprimente di sconfitta in una mega toilette, come faccio io quando studio, il "destino", vuole che tanto solo soletto non fosse, visto che dentro uno dei bagni, c'è sta tipa, che tipo esce, ci parla 5 minuti, lo bacia e scappa...come fai a non amarla?ah è anche una ballerina....
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| Chissà com'è dal mio water solitamente non esce mai nulla del genere! |
I due si rincontreranno, stavolta per caso, altre volte, ma non rientrando il loro "flirt" nel cosiddetto, piano superiore , quelli che sono "i guardiani del destino"(sorta di eleganti controllori degli eventi), faranno di tutto per evitare che i due si abbandonino alla loro passione full of love!
Detto che viene definito come un thriller fantastico e sentimentale, è evidente che la "main-line" sia la storia d'amore, anche se al povero Matt Damon, che già prima non è che fosse tanto fortunato in tal senso, ultimamente non gli riesce proprio di evitare qualche problemuccio tipo patemi metafisici o cose del genere(guardatevi "Hereafter" se non sapete cosa sto dicendo!) .... ma in realtà, questo film nasconde(ma neanche tanto!) un interessante riflessione sul libero arbitrio e sull'effettiva convenienza a lasciarlo totalmente nelle mani dell'uomo.
Di fatti, mentre nella mente dello spettatore iniziano a suonare canzoni d'amore tipo "quest'aaamooore è spleeendidoooo", il film in realtà indaga su quanto libero arbitrio e possibilità di scelta, in realtà, l'uomo ha o può rivendicare...scontrandosi però contro un Grande burattinaio, che ha sotto controllo ogni vita umana..
una continua "accomodatura" degli eventi, delle cause e degli effetti di ogni situazione, circostanza o coincidenza, posta in essere da questi tipi elegantissimi con dei borsalino fighissimi, affinchè le cose seguano il "Piano determinato" dal Boss dei piani alti...ogni scelta umana è solo la parvenza di un arbitrio, che in realtà, sebbene lo sia stato, non è più in mano a noi, in quanto noi poveri scemi, abbiamo dimostrato di non essere stati in grado di gestirlo senza fare casini!Ora...schierarsi da una parte o dall'altra è una scelta che rimando alla vostra coscienza...
Interessante, in tal senso, è la leggenda in base alla quale è nata l'opera originale, ovvero, un libro del celeberrimo, strafamoso nonchè precursore dell stile cyber-punk oltre che ispiratore di grandi capolavori cinematografici, Philip K.Dick(evitiamo battute sul fatto che sia un nome del cazzo...), il quale disse, probabilmente anche strafatto di non so cosa, che vide dentro una primavera degli anni '70, il "Programmatore", programmare le nostre vite sulla terra. Quest'esperienza diretta di ‘estasi' gli rivelò la verità, ossia che gli uomini sono lo strumento per mezzo del quale si compie il disegno del Gran Burattinaio...ookkkkkey MrDick!
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| questo è di Milano Marittima! |
Primato assoluto di questo film è, invece, l'aver inventato una delle migliori scuse possibili in caso di ritardo....
"scusa amore, ma potrai crederci o no, è CHIARAMENTE COLPA DEI GUARDIANI DEL DESTINO!"
Infine per la serie "Rubrica Commenti all'Uscita" :
"Non l'hanno resettato,se no lo resettavano....diventava un vegetale,tipo una piantina"...STIMA!
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| EPIC FAIL! |
giovedì 16 giugno 2011
UNA NOTTE DA LEONI 2 ( THE HANGOVER 2 )
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| "Oh merda è uscita la nostra recensione!" |
PROTAGONISTA : il branco, sempre loro...citiamo solo Bradley Cooper e l'attore che fa la parte di "Alan", che ha un nome troppo lungo e difficile per aver voglia di scriverlo!
COLONNA SONORA: menzione per una colonna sonora sempre pronta a caricarti , anche se loro sono o a LasVegas o a Bankok, mentre tu , caro mio, nel migliore dei casi, sei seduto, al buio, al cinema!Comunque ancora una volta è Kanye West ad aprire le danze!
GNOCCA DI TURNO: beh a differenza del primo in cui Heather Graham spiccava su tutte, qui l'unica sarebbe, ed è, l'americo-asiatica sposa, che di nome fa Jamie Chung(Dragonball, Suckerpunch...), anche se, purtroppo, al suo gnocchismo viene dato poco spazio per mettersi in mostra, accostandosi così ad un ruolo ingiustamente secondario, come avviene per quella che a mio avviso è la più bella di tutte, ovvero la moglie di Doug.
VOTO: 3 stelline.....il film è divertente e, obiettivamente, non si può non ridere, ma la struttura del film è identica al primo, dal prologo all'epilogo, dalla causa allo svolgimento, e questo non può che portare qualche voto in meno a quello che comunque è il filone di filmS più comico degli ultimi tempi.
Tra l'altro già si parla di un terzo atto...il matrimonio di Alan?
Sequel che quindi non ricalca totalmente i fasti del primo, perchè manca ovviamente della sua originalità.
Di fatto, molte scene sono volontariamente riprese "paro paro" a quelle del primo, come l'aggressione da parte di Mr Chow, come la canzone-racconto inventata da Stu o come il suo sclero pieno d'orgoglio maschile!
Di conseguenza non la struttura, ma qualcos'altro, cambia....per esempio l'ambientazione.
"The Hangover part II" si svolge nella bella quanto temibile e lussuriosa Bankok, città non poi così diversa per alcuni aspetti da LasVegas, ma che offre panorami fantastici e, soprattutto, alterna strutture maestose a location da vero ghetto indo-asiatico.
Ma la cosa che più sembra risaltare, come differenza, è la mano calcata del regista per avere una spinta maggiormente pulp-noir....l'attenzione per la fase da film "giallo" rimane, così come la cura dei particolari per la ricostruzione post-nottata, ma gli elementi diventano più spinti e più diretti, così da permettere al regista di creare ulteriori situazioni demenziali e assurdità allucinanti, che rendono il film ugualmente comico e godibile.
SPOILER1: Tra questi elementi meritano di essere ricordati un dito mozzo...un "FUNGO CINESE"...vari criminali e mafie asiatiche, monaci tibetani incredibili...una fantastica scimmia spacciatrice, tabagista e un sacco rock...spogliarelliste trans, "scolarette" dei night e attenzione attenzione, solo per i pochi che sanno di questa pratica tutta Thailandese, riferimenti a quel giochetto che le stesse spogliarelliste fanno con una pallina, la quale viene lanciata attraverso quelli che credo siano gli stessi muscoli che permettono le "queef".......................0_0.....(ulteriori informazioni ve le andate a cercare!!)...
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| cioè dai...ahahahah |
- ha il ruolo dello scemotto mentalmente instabile, viziato con qualche problema a crescere
- questo è uno di quegli attori che ti fa ridere anche solo mentre gli guardi la faccia!
Bradley Cooper ha il solito ruolo del figo d'azione, anche se pare meno presente rispetto al primo, tant'è che a guadagnarne è Stu, che invece assume più spazio, anche se già nel primo, alla fine, è lui il protagonista improbabile che risolve i casi.
Poi c'è quello che ritengo essere il più ODIOSO boss cinese mezzachecca...
Mr Chow (il quale nel primo aveva l'onore di citare Arnold : "cosa cavolo stai dicendo Willys"!), che in questo sequel acquisisce un ruolo più centrale, ma per come la vedo io, la sua è un'eccessiva ingerenza, giustificata solo se si pensa che in America è straconsiderato come attore comico........purtroppo però in Italia paga senza dubbio la pessima scelta del doppiatore, la qual cosa provoca in me non poca difficoltà a reggerlo!
Confermato poi quello che è poco più di un "cameo" per Myke Tyson, e una presenza marginale di Paul Giamatti, grande attore, già "sbirro" in "The illusionist"!
Mi pare non manchi nessuno.......
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| Doug....fatto fuori anche dai magazines |
Doug l'inutile...
anche lui confermato nel suo ruolo, che a mio avviso è semplicemente quello di essere il marito di Lei(maiuscola meritata per Sasha Barrese)!
Ultimissima menzione meritano la fase finale del film, pre-foto assurde e rivelatrici, che ci sentiamo di descrivere con un "ma quant'è figo il matrimonio in Thailandia!", la figata che sarebbe se le scimmie sapessero usare skype e l'incredibile voglia che ho adesso di farmi una busta di fanta!
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| figata! |
L'ultimo dei templari
REGISTA: Dominic Sena. Mai sentito nominare prima. Ma notevole il fatto che un regista di 62 anni faccia film a caso come registi giovani ed inesperti. Del resto se uno non è bono.......non è bono....manco da vecchio.
PROTAGONISTA: Nicholas Cage!! Oh yea! Un attore che avrà fatto almeno 200 film, ed infatti pensavo avesse almeno 58 anni, per poi scoprire che ne ha solo 47! Ecco, la mia professoressa delle medie diceva che Nicolas Cage era uno degli attori più mitici del globo terrestre. Allora incuriosito mi son messo a studiare la grandezza di questo attore cercando di capire dove risiedesse la sua grande bravura e maestosità. 10 minuti dopo avevo terminato il mio studio: Nicolas Cage è un grande attore perchè non è mono espressivo come la maggior parte dei suoi colleghi. Lui è bi espressivo. Espressione 1: triste. Espressione 2: felice. Fine.
SPALLA DEL PROTAGONISTA: Ron Perlman, si, lo conoscete! Proprio lui! L'attore che fa il gobbo storpio barbuto nel film "Il nome della rosa"! Nel film è la spalla di Cage e vanno in giro per abbazie medievali.......esatto, sto poretto ce deve avè proprio la faccia che ispira a abbazia medievale visto che ha fatto 3 film, due dei quali erano in abbazie medievali.
GNOCCA DI TURNO: Claire Foy. Non so chi sia....però fa la strega.....e le streghe so maliziose, hanno quel che.....ti guardano di sbieco, ti stuzzicano.....insomma na bombata ce la darebbero tutti.
VOTO: 2 stelle.
La storia è quella di due super crociati che disertano le sante crociate perchè si rendono conto (svegli!) che stanno uccidendo innocenti a caso in Medio Oriente. Arrivano in una città con la peste e da li partono in un viaggio per scortare una fatidica strega al suo processo in un' abbazia.
Il pensiero appena usciti è stato: "che peccato!".
Perchè le tre stelle se le meritava tutte. Girato discretamente, ti tiene sulle spine come un buon thriller, ti fa riflettere sul ruolo della chiesa nel medioevo, sull'inquisizione, la caccia alle streghe.....ma poi gli ultimi 20 minuti un disastro! Ma perchè perchèèèè!
Mi immagino sceneggiatori e regista tutti seri al lavoro ad un tavolo, stanno partorendo un buon film, poi quando mancano da scrivere gli ultimi 20 minuti, entra nella stanza un loro amico che fa: "Ragazzi fate una pausa, ho portato la birra!", una birra tira l'altra, tutti sbronzi che si svegliano la mattina, mal di testa da postumi (e i postumi per un regista 62enne penso si sentano di brutto), ma mancano ancora 20 minuti di film! Allora in tutta fretta mettono li le prime cose che vengono loro in mente. Streghe, si, no, anzi meglio, demone satanico, si, con le ali, tipo demone cattivo no? Tipo gargoyle, poi qualche specie di zombi a caso, poi il classico libro sacro che letto in latino scaccia il demone......GIà VISTOOOO, BASTA CAZZO! Che poi ce lo siamo chiesti tutti....ma perchè cavolo le preghiere in latino fatte per scacciare i demoni devono per forza essere lunghe 10 ore? Non era più semplice creare un'arma contro il male un tantino più veloce ed efficace? Tipo un "levate dal cazzo" in latino rapido rapido? No, tocca blaterare per ore per forza, così si riempiono i fatidici 20 minuti finali con ulteriori cazzate.
Però prima della fine il film reggeva. Emozioni, misteri, effetti speciali, la gente che muore di peste e pustole, peste ovunque, tanta peste. Una scena mitica per il suo non sense è quando questi due eroi entrano nella stanza di un nobile malato di peste e questo è circondato da vari tizi che portano una maschera marrone con una specie di becco di uccello e occhiali tipo aviatore, così. Mmmm....qui c'è qualcuno che non sta molto bene, e non è il tizio con la peste.
Poi da citare un discorso tra Nicolas Cage ed il suo compare; vedono i primi due morti pustolosi di peste del film e:
Compare (con fare filosofico): "Abbiamo visto morti di tutti i tipi, alcune giuste, altre no. Ma che cosa bisogna fare per meritarsi una morte orribile come questa?"
Nicolas Cage (con Espressione 1): "Niente."..........OK......grande Nick!
Il compare si riscatterà nel finale quando sceglierà di affrontare il super mega demone finale colpendolo a testate.
La peste imperversa, anche per chi si azzarda a vedere i 20 minuti finali....
FOTO RECENSIONE (idea dapriliana):
PROTAGONISTA: Nicholas Cage!! Oh yea! Un attore che avrà fatto almeno 200 film, ed infatti pensavo avesse almeno 58 anni, per poi scoprire che ne ha solo 47! Ecco, la mia professoressa delle medie diceva che Nicolas Cage era uno degli attori più mitici del globo terrestre. Allora incuriosito mi son messo a studiare la grandezza di questo attore cercando di capire dove risiedesse la sua grande bravura e maestosità. 10 minuti dopo avevo terminato il mio studio: Nicolas Cage è un grande attore perchè non è mono espressivo come la maggior parte dei suoi colleghi. Lui è bi espressivo. Espressione 1: triste. Espressione 2: felice. Fine.
SPALLA DEL PROTAGONISTA: Ron Perlman, si, lo conoscete! Proprio lui! L'attore che fa il gobbo storpio barbuto nel film "Il nome della rosa"! Nel film è la spalla di Cage e vanno in giro per abbazie medievali.......esatto, sto poretto ce deve avè proprio la faccia che ispira a abbazia medievale visto che ha fatto 3 film, due dei quali erano in abbazie medievali.
GNOCCA DI TURNO: Claire Foy. Non so chi sia....però fa la strega.....e le streghe so maliziose, hanno quel che.....ti guardano di sbieco, ti stuzzicano.....insomma na bombata ce la darebbero tutti.
VOTO: 2 stelle.
La storia è quella di due super crociati che disertano le sante crociate perchè si rendono conto (svegli!) che stanno uccidendo innocenti a caso in Medio Oriente. Arrivano in una città con la peste e da li partono in un viaggio per scortare una fatidica strega al suo processo in un' abbazia.
Il pensiero appena usciti è stato: "che peccato!".
Perchè le tre stelle se le meritava tutte. Girato discretamente, ti tiene sulle spine come un buon thriller, ti fa riflettere sul ruolo della chiesa nel medioevo, sull'inquisizione, la caccia alle streghe.....ma poi gli ultimi 20 minuti un disastro! Ma perchè perchèèèè!
Mi immagino sceneggiatori e regista tutti seri al lavoro ad un tavolo, stanno partorendo un buon film, poi quando mancano da scrivere gli ultimi 20 minuti, entra nella stanza un loro amico che fa: "Ragazzi fate una pausa, ho portato la birra!", una birra tira l'altra, tutti sbronzi che si svegliano la mattina, mal di testa da postumi (e i postumi per un regista 62enne penso si sentano di brutto), ma mancano ancora 20 minuti di film! Allora in tutta fretta mettono li le prime cose che vengono loro in mente. Streghe, si, no, anzi meglio, demone satanico, si, con le ali, tipo demone cattivo no? Tipo gargoyle, poi qualche specie di zombi a caso, poi il classico libro sacro che letto in latino scaccia il demone......GIà VISTOOOO, BASTA CAZZO! Che poi ce lo siamo chiesti tutti....ma perchè cavolo le preghiere in latino fatte per scacciare i demoni devono per forza essere lunghe 10 ore? Non era più semplice creare un'arma contro il male un tantino più veloce ed efficace? Tipo un "levate dal cazzo" in latino rapido rapido? No, tocca blaterare per ore per forza, così si riempiono i fatidici 20 minuti finali con ulteriori cazzate.
Però prima della fine il film reggeva. Emozioni, misteri, effetti speciali, la gente che muore di peste e pustole, peste ovunque, tanta peste. Una scena mitica per il suo non sense è quando questi due eroi entrano nella stanza di un nobile malato di peste e questo è circondato da vari tizi che portano una maschera marrone con una specie di becco di uccello e occhiali tipo aviatore, così. Mmmm....qui c'è qualcuno che non sta molto bene, e non è il tizio con la peste.
Poi da citare un discorso tra Nicolas Cage ed il suo compare; vedono i primi due morti pustolosi di peste del film e:
Compare (con fare filosofico): "Abbiamo visto morti di tutti i tipi, alcune giuste, altre no. Ma che cosa bisogna fare per meritarsi una morte orribile come questa?"
Nicolas Cage (con Espressione 1): "Niente."..........OK......grande Nick!
Il compare si riscatterà nel finale quando sceglierà di affrontare il super mega demone finale colpendolo a testate.
La peste imperversa, anche per chi si azzarda a vedere i 20 minuti finali....
FOTO RECENSIONE (idea dapriliana):
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