il motivo per cui andare al cinema!

giovedì 26 maggio 2011

The tree of life (vincitore Cannes 2011)

PROTAGONISTA: mmmmm, bo!
REGISTA: Il filosofo Terrence Malick.
GNOCCA DI TURNO: se volevi le gnocche allora era meglio che andavi a vedere Machete o i pirati.
ARGOMENTO: mmm, questa è difficile. La storia di una famiglia come tante, intrecciata con la storia del mondo ed il significato del vivere.
VOTO: 2,5 stelle
Pur essendo un grande fan di Malick e pur considerandolo un grande regista, estremamente filosofico e poetico, pur proponendo immagini di rara bellezza e scelte di montaggio e di regia raramente viste sul grande schermo, il film non è molto coinvolgente, anzi a tratti proprio noioso e TOTALMENTE sconsigliato ad un pubblico (tipo Andrea D. o Valerio S.) che va al cinema per divertirsi o passare una bella serata in compagnia. A testimoniare il tutto basta citare il fatto che 6 persone hanno lasciato la sala dopo dieci minuti ed altre dieci un quarto di ora prima della fine. Pare che anche a Cannes sia stato fischiato dal pubblico in realtà.
Non ci può essere un vero spoiler nella recensione visto che non c'è una vera nitida storia, sviluppo o finale nel film.
Inizio con un lutto in famiglia (non si capirà neanche alla fine del film chi è morto), poi mezzora di scene, con sottofondo di musica classica, di magmi, geyser, rocce e crepacci, pianeti ed asteroidi ed immagini della nascita della Terra e trionfo della natura (ce scappa fori anche qualche dinosauro). A tratti sembra un documentario di National Geographic misto a History Channel.
Molte scene della vita di questa famiglia, dell'amore dei genitori per i figli, degli attriti tra padre e figlio, i giochi giovanili dei tre bambini, e tante scene silenziose.
Forse il film deve essere giudicato solo per le immagini uniche che presenta e le scelte originali di regia e sceneggiatura, perchè non c'è grossa storia sotto nè messaggi nitidi (o forse son troppo scemo per coglierli). Ogni tanto si accenna a qualcosa sulla vita, su Dio e sul vivere; sono i sentimenti e le passioni che danno spessore alla vita, il resto non conta.
Non avessi avuto dentro di me litri di adrenalina post torneo di calcetto penso che la mia fine sarebbe stata questa:
FOTO RECENSIONE:

4 commenti:

Anonimo ha detto...

non è vero niente, il film è bello bello, solo che bisogna essere persone molto intelliggienti per apprezzarlo.

Jackie ha detto...

Mi piaceva vederlo...

ma non avendolo visto, uso questo spazio per esternare la mia invidia sull`adrenalina post-torneo di calcetto.

Anch`io la voglio.

O almeno vorrei giocare una partita di calcetto.

L`unica scossa d`adrenalina che ho e` dovuta alle seguenti cose:

1) L`infinita lotta quotidiana tra il ciclista ed il taxi. Altro che la tauromachia. Nemmeno Fight Club regge il confronto.

2) La paura scaturita dalla visione del menu` del Venerdi` qui da me. Il simpatico indiano dietro il bancone ride sempre anche se c`e` poco da ridere.

3) Il pensiero quotidiano che la morte sia alle ultime mosse per metteri sotto scacco matto. e non giochiamo nemmeno a tre, ma alla classica versione a due. Io cerco di distrarlo, gli racconto dei Madonni barbuti con la maglia di Totti che incontro per le strade alla mattina, di come sia convinto che gli inglesi abbiano sviluppato una pelle particolare sole-rinfrangente, di come gli austro-crucchi abbiano sviluppato un gene del non-umorismo incredibile, credo come autodifesa e salvaguardia della propria specie (non penso una donna non ariana possa mai trovare attraente evoluzionisticamente parlando un ariano). Lei ride, mi da le pacche sulla spalla, ma poi fa un`altra dannata mossa intelligente che mi mangia la regina.

Mah..

elino ha detto...

Marchì per quanto riguarda il punto 2 è inutile che fai tanta scena, tanto lo sappiamo che mangi sempre e solo pollo fritto!

Piadì ha detto...

Quindi non ci si giuoca a calcetto a Londra....povero!
Secondo me sono un po' di anni che la Morte ha smesso di giocare a scacchi con tutti, ormai è un gioco datato.
Il presente appartiene al Burraco, e la Morte è sempre piena di pinelle.

Benarrivato Illu! Ma il tuo blog è morto?