il motivo per cui andare al cinema!

venerdì 21 ottobre 2011

THIS MUST BE THE PLACE

REGISTA e SCENOGRAFO : Paolo Sorrentino, regista che dopo "Il divo" è salito alla ribalta, anche sul piano internazionale, cosa che ovviamente gli dà possibilità ben diverse rispetto ad altri...a partire dalle possibilità di cast ma anche, e soprattutto, dalla pubblicità che può ottenere un suo film, e questa cosa conta e anche parecchio. Detto ciò, lui è molto bravo sia a ottenere il meglio dalla fotografia, sia a toccare corde sensibili dell'animo creando situazioni e scene tali per cui è obiettivamente impossibile rimanere impassibili.

PROTAGONISTA : Sean Penn...maestoso nel calarsi nei panni di questa ex-rockstar, con l'aspetto del cantante dei "The Cure" e i modi di fare, di  muoversi e di parlare dell' Ozzy Osbourne visto nel relativo reality show!

COLONNA SONORA : decisamente degna di nota, anche per via di un inframezzo musicale("This must be the place" appunto) davvero piacevole nel bel mezzo del film, tenuto da David Byrne...chi sarebbe costui?costui è il cantante dei "Talkin heads", che appunto nell'1983 scrissero la canzone che da il nome a questo film. Ovviamente ha scritto anche le altre musiche del film.

GNOCCA DI TURNO : questa volta vince, e anche a mani basse direi, la darkettona Eve Hewson, irlandese del 91, figlia di Bono degli U2, che interpreta Mary, giovane amica del buon Cheyenne(Sean).

VOTO : 3 stelline.....perchè piace, ma la sensazione è che manchi qualcosa.

Più o meno tutto internet è pieno di recensioni di questo film, quindi eviterò di raccontarvi tutto quello che si potrebbe dire. La trama ci dice che questo Cheyenne è un'ex rockstar 50enne, con il cervello parzialmente bruciato dall'eroina e dall'alcool, straricco grazie alle cosiddette "royalties", che di per se è tra l'annoiato e il depresso, ma ciò nonostante continua a fare del gran sesso con la moglie pompiere, che ama alla follia nonostante lo umili sistematicamente ogni volta che giocano a una sorta di squash in una piscina vuota!
I drammi del film sono 2 :
DRAMMAUNO : una vecchia amica sua, nonchè madre della darkettona, è andata in crisi depressiva d'attesa perchè il figlio le è fuggito di casa e non si sa perchè dove e come, così questa passa il tempo alla finestra a farsi un milione di sigarette aspettando che torni, provocando un'inevitabile depressione "d'associazione" alla figlia. Quasi giustificata direi.
DRAMMADUE : al nostro Cheyenne muore il padre di vecchiaia, padre con cui non parlava da tipo 30 anni, e la qualcosa sconquassa un po la psiche piuttosto labile del nostro protagonista, il quale, un po per accettare di diventare adulto, un po per fare qualcosa, un po per riavvicinarsi alla sua figura paterna dopo essersi accorto che il distacco fu dovuto per lo più a causa sua, decide di portare a termine "la missione di vita" del genitore:
trovare il criminale nazista, ormai 95enne, che lo umiliò pubblicamente nel campo di concentramento.

Premesso che il mio compare "Piadì", dopo il film, pur di scaricarmi questa recensione, è fuggito addirittura a Roma, che di questi tempi se non hai un ottimo skipper, o quantomeno un optimist, difficilmente giri....questo film ci è generalmente piaciuto, provocando anche un buon dibattito post film.
In realtà lo sviluppo del DRAMMADUE è in pratica il film. Va detto però, che la surrealtà del personaggio, messo a confronto con situazioni di vita, purtroppo, abbastanza normali, da un impatto abbastanza comico, per via della sua capacità di affrontare effettivamente queste stesse situazioni. Diversa invece l'idea che il regista vuole far trasparire durante l'iter introspettivo ed effettivo che Cheyenne compie(il tema del viaggio è al centro di questo film, nonchè uno dei più titolati all'esame di maturità!), perchè il confronto con altre realtà, che possono essere, in ordine:
-la crisi americana,
-le difficoltà delle ultime generazioni,
-chilometri di strada identica e vuota per arrivare da una città a un'altra
-casi umani inquietanti,
-ragazze che non sanno affrontare il problema di far durare il rossetto fino a sera,
-la depressione che coglie ormai una donna su tre,
-il pistacchio più grande di sempre
-e le finte basette dei rabbini ebrei,

vuole farti apparire il nostro protagonista un po meno strano di quello che in realtà è, facendoti anche apprezzare alla fine quella risatina tipo fischio che all'inizio odi con tutto te stesso!

Quindi tutto ruota intorno a questa figura obiettivamente distaccata dal resto della società, e forse anche un po da se stessa, che ciò nonostante mostra una sensibilità superiore rispetto al normale e che finchè sarà appesantito da mille(suoi) problemi, avrà sempre con sè o il carrello della spesa o un trolley....ma ciò che trapela, o meglio, lo spaccato che il regista ci dà, è che, sì, lui è strano e su questo non ci sono dubbi, ma che tutto sommato nel mondo, specialmente quello del Midwest americano, di gente anche più strana e inquietante ce n'è davvero tanta!

Il film è decisamente particolare e anche notevole soprattutto dal punto di vista dei dialoghi , spesso riempiti di tante belle parole con tempi tecnici e, spesso, anche comici importanti.

E' vero che non tutti i film vogliono mandare dei messaggi ed è inutile andarli a cercare dove non ci sono....ma diciamo che l'unico neo di questo film è che è evidente che vuole lasciarti un messaggio...il problema è che sinceramente, per lo meno per quanto ci riguarda, NOI NON L'ABBIAMO CAPITO!

Cos'avrà voluto dire?..

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venerdì 14 ottobre 2011

A DANGEROUS METHOD

REGISTA : David Cronenberg...regista spesso legato al genere Horror, di quello violento però, tipo figata corpi mutilati o cose similari, questa volta decide di buttarsi nel racconto di questa storia, che di horror non ha nulla, ma che di violenza a suo modo, ha un po tutto.

PROTAGONISTA : Michael Fassbender.....Fassbender....chiii?..Fassbender!...un altro che è stato preso dopo che ha partecipato a filmoni non violenti e tutti psicologici come 300, Bastardi senza gloria, X-men l'inizio,Jonah Hex e il mitico Centurion...insomma uno tranquillo 0_o!Però menzioniamo anche "Aragorn" Viggo Mortensen che interepreta il buon Freud, nonostante il ruolo spettava, giustamente, al Christoph Waltz ampiamente trattato nella recensione di Carnage

GNOCCA DI TURNO : Keira Knightley.....ciao proprio.Cioè qui siamo al solito problema....è riduttivo definire gnocca Keira Knightley...cioè...è quasi un insulto!Lo si sa...lei o non ti piace o la ami alla follia... e nonostante faccia la psicopatica tormentata e lo faccia talmente bene da fare quasi senso, dopo un po che la guardi  la ami e punto.Tra l'altro è di Londra e ha studiato danza, assomiglia a Natalie Portman, nasce dislessica, tifa West Ham e ha sempre smentito di essere un'anoressica nervosa..e quindi?quindi niente..amatela anche voi!
VOTO : 4 stelline...e vi spiego subito perchè. Questo, essendo un film che racconta fatti realmente accaduti, non credo vada valutato come gli altri...nel senso...se sai la storia sai già di che parla il film in realtà,quindi ciò che fa la differenza sono le scelte dell'autore. Beh Cronenberg fa delle gran scelte...sia scenograficamente parlando...anch'io mi farei analizzare in una clinica del genere... sia nella "caratterizzazione" dei personaggi.
Ma vediamolo meglio....

Se non siete maggiorenni non leggete questa recensione o fatevi accompagnare dai vostri genitori che sarebbe meglio la leggessero a voce non troppo alta o comunque con voi non troppo vicini....possibilmente dopo le 23!
Se fossimo degli "sciapigotti" descriveremmo questo film con frasi più o meno onomatopeiche tipo "harsh arsh hum sesso sesso auuuuu", ma non sarà così....ci limiteremo a frasi tipo "bang bang bangity bang, i said bang bang bang bang"!

"...un film non per tutti...il perbenismo potrebbe non accettare questa recensione"


Se ancora non sapete di che diavolo stiamo parlando, questa è la storia del complesso intreccio, in realtà poco noto e mai del tutto chiaro, che ci fu tra questi tre importanti personaggi di inizio '900, nonchè principali esponenti della psicoanalisi : Freud, che credo non ci sia bisogno che vi dica chi è, Carl Jung(che si pronuncia yung e non young!), che vedeva in  Freud un suo mentore e che lui definì suo allievo, nonchè potenziale successore,almeno fino a che i lunghi confronti tra i due non cominciarono a far venire dei dubbi a Jung, specialmente dopo un confronto in nave...vabbè la storia ve l'andate a leggere comunque alla fine giunsero a una rottura insanabile di pensiero...tra l'altro Jung, a un certo punto della sua carriera, si gettò anche sul paranormale e cose del genere, facendo provare del gran disprezzo a Freud, decisamente razionale e sessista nella sua analisi dell'inconscio.......sto divagando....e la terza figura...forse vera protagonista : SABINA SPIELREIN!

In pratica sta Sabina non fu che la conferma vivente che chi diventa psicanalista...tra l'altro una delle prime donne in questa professione nonchè sicuramente tra le migliori....lo fa perchè, fondamentalmente, c'ha o c'aveva grossi problemi!
Ragazza picchiata e abusata dal padre, va in clinica per evidenti motivi e per un'isteria niente male davvero,tra l'altro "isteria" viene dal greco e significa utero, perchè stranamente si pensava che fosse una malattia prettamente femminile, legata allo spostamento proprio dell'utero che faceva impazzire le ragazze rendendole nevrotiche e quindi fondamentalmente insopportabili......chi dice che avevano del tutto torto mente a se stesso!
Tra l'altro sta Sabina, oltre a tutto ciò, aveva anche quel problemuccio di eccitarsi ogni volta che veniva diciamo....umiliata.....così si ritrova nella clinica del professor Jung, che finalmente aveva la paziente ideale per sperimentare il suo nuovo metodo di psicanalisi.....che già detta così....comunque...

Piccolissimo problema...Sabina, pur entrando nella vita di Jung come paziente dalle improvvise e acute crisi, è molto intelligente e su di lui....ed effettivamente non solo su di lui.....ha un fascino notevole e seducente. Di conseguenza, la professionalità incrollabile del buon Jung, vacilla, soprattutto dopo aver preso in cura il collega psichiatra Otto Gross ( interpretato da Vincent "me le faccio sempre tutte" Cassel ), tossicodipendente e convinto sostenitore, non solo, della più spregiudicata amoralità, ma anche, dell'assurdità della monogamia....questo personaggino niente male ovviamente finisce per influenzare non poco le idee dell'imperturbabilissimo professor Jung!

Altrettanto ovviamente, quindi, il nostro Jung finisce a letto con Sabina...e neanche poco....diciamo che se la godono alla grande...tra l'altro Sabina all'epoca, era poco più che18enne...ma vabbè....tra l'altro Jung era sposato con figli...ma facciamo che vabbè anche qui e quindi...."bang bang bangity bang"....insomma i due si sculacciano per bene e iniziano un viaggio verso la sessualità e ne analizzano anche i caratteri psicologici finchè ovviamente capiscono che magari può anche bastare e quindi prendono strade separate...se non fosse che lei inizia a collaborare con Freud...e Jung che nel frattempo aveva un rapporto ormai solo epistolare e di quasi insulti con lui, non la prende proprio benissimo essendo lui il guaritore/maestro e tipo anche amante di lei.....così facendo la strada di questi tre personaggi si separa, contribuendo non poco al pensiero moderno.

La realtà è che molte lettere di questo legame a tre, ancora non sono mai state pubblicate, e quindi cosa successe precisamente, ancora non è dato saperlo...ma la cosa interessante di tutto ciò, è che proprio eventi come questi diedero una mano enorme per comprendere un sacco di cose che noi oggi, a volte, diamo per scontato...e tutto ciò ha davvero un fascino notevole...

Un film che, riportando questi fatti, viaggia verso l'irrazionale ruolo della passione e di ciò che essa può scatenare se lasciata libera, fino a ritrovarsi in mezzo all'oscuro intreccio che c'è tra sen(s)sualità e intelletto....ed effettivamente qualche dubbio o domanda, la insinua....ed è questa forse,la cosa più interessante.

giovedì 13 ottobre 2011

L'amore che resta

REGISTA: Gus Van Sant, regista americano che ha anche fatto "Will Hunting", "Elephant" e "Milk". E' un regista che principalmente vuole creare film di denuncia, specialmente della società americana. Solitamente i suoi film sono molto commoventi e pesanti.
ATTORE PROTAGONISTA: Henry Hopper, attore esordiente che non ha manco la pagina wikipedia (italiana). Faccia da tipico bravo ragazzo americano, è anche un buon attore.
GNOCCA DI TURNO: Mia Wasikowska (siano dannati i polacchi ed i loro cognomi impronunciabili), attrice australiana che, fisicamente, è abbastanza bruttina, decisamente più brutta dell'attrice che fa sua sorella nel film, però, una volta che il film ti coinvolge.......ti affezioni.....è brava a recitare......alla fine la trovi anche carina, per quanto possa ovviamente essere carina una ragazza con i capelli corti corti e senza un filo di tette che si veste come un uomo.
VOTO: 3 stelle su 5.

Un ragazzo perde i genitori in un incidente stradale causato da un ubriacone (questo fatto viene raccontato e non mostrato nel film, che racconta fatti accaduti molti anni dopo l'incidente). Lui rimane in coma e quando si sveglia si accorge, così, come se nulla fosse, che colloquia tranquillamente con il fantasma di un giapponese kamikaze morto nella seconda guerra globale. Il ragazzo è molto introverso ed il fantasma diventa il suo migliore amico e confidente dopo l'immenso trauma della perdita dei genitori. Ci gioca anche a battaglia navale, senza mai vincere però. Ma tutto questo non c'entra un cazzo con il film.
Ne è solo una minima ed inutile parte, infatti fino ad ora sembrerebbe più che altro una commedia, un film divertente e particolare, te piagerebbe eh! Ma miga stamo a vede Pieraccioni qui! Mica parlano tutti in toscano nel film!
Infatti la storia portante è quella d'amore tra il protagonista di cui sopra ed una ragazza (la "gnocca di turno"). Ovviamente il regista è Gus Van Sant, quindi inizia il magone (diciamo a film appena iniziato).
Quando i due si conoscono la ragazza scopre di esser malata di cancro al cervello inguaribile e che morirà dopo tre mesi. Che fare? Penso che tutti noi saremmo fuggiti a gambe levate da una situazione del genere, ma il nostro protagonista non è un ragazzo qualunque, infatti conversa con fantasmi di kamikaze giapponesi ed ha come hobby il partecipare alle cerimonie funebri di gente sconosciuta ed il tirare sassi ai treni (così....). Si sviluppa questa bella storia d'amore tra i due, una storia fuori dalle righe, colta, romantica, senza luoghi comuni e molto molto dolce e delicata, aho, ma che te credevi che le storie d'amore nei film so tutte come quelle dei film di Moccia!
Di per sè la trama è semplice e già vista, ma il regista è molto bravo e riesce a coinvolgerti ed a commuoverti incredibilmente con la dolcezza ed il tatto con cui affronta argomenti molto duri. Seppur la sofferenza sia tanta, la morte non è fonte di disperazione totale per la ragazza che la subisce, ma più per chi la circonda; lei affronta a testa alta la sua malattia e non è terrorizzata dall'idea di morire, ed una storia d'amore di tre mesi, vissuta intensamente, può darti veramente tanto.
Alla fine la tragedia è grande, ed è praticamente impossibile uscire dal cinema con una faccia diversa da questa:
FOTO RECENSIONE:

lunedì 3 ottobre 2011

DRIVE

REGISTA : Tale Nicolas Refn, che si sta facendo apprezzare a suon di brutti film muti e pieni di sangue.
PROTAGONISTA: Ryan Gosling....che qui si chiama semplicemente AUTISTA....
"ancora non ce la faccio a fare le foto recensione..
ma inizierò anch'io promesso!"
fino ad oggi ero straconvinto fosse stato il buon Brighton della mai abbastanza compianta sere tv "la Tata", invece decisamente molto peggio, perchè era quell'odioso biondino di " The young Hercules" che porca prostituta dopo che ti vedi Kevin Sorbo per anni sperando che riesca a farsi Xena, ti ritrovi con sta versione di Paris Hilton maschile e proprio non ce l'ho mai fatta a mandarla giù!!...comunque va detto anche che ha fatto quel gran pezzo di film che è "Il caso Thomas Crawford", con il quale ha iniziato a ripulire un po la sua fedina da ex disney club!



GNOCCA DI TURNO: mah...direi la spogliarellista che parla al telefono, scritturata per dire 2 battute orrende e farsi vedere per 20 secondi...indubbiamente lei!
VOTO: 1 stella.

Premessa : Più o meno ovunque, tranne che nell'unico posto in cui state leggendo la recensione di questo film, cioè qui, troverete che il film è bello e figo, e forse lo è davvero, ma a discapito dei pareri discordanti all'uscita sala, direi con buona certezza che a me questo film non è piaciuto.
O meglio...questo film ha tanto per essere un gran film, davvero...ci prova in tutti i modi, a partire dai titoli iniziali in "mistral" rosa, che vi giuro sono veramente fighi, e la colonna sonora che ho scoperto essere di genere I-N-D-I-E-T-R-O-N-I-C-A...e io che pensavo fosse solo figa!
Non è neanche male sta storia di lui, stuntman e meccanico con il sogno di guidare alle corse, che guida alle rapine per portare in salvo i ladri, cosa in cui ovviamente è il migliore....il problema a mio avviso sono state un po di scelte fatte per cercare di evitare che il film fosse il classico : belle macchine, fiumi di sangue, una storia di amore a caso e tre o quattro tette finte tanto per gradire!

Le scelte di cui parlo sono, per esempio, l'assenza di una storia dietro a questo personaggio, probabilmente dovuta al tentativo di creare del mistero intorno a lui, dando però solo l'idea che sto tipo tanto normale non è...cioè si...ha probabilmente i suoi valori ed ha il suo fascino il fatto che stia spesso in silenzio...ma temo che il tutto sia dovuto a un'evidente difficoltà a parlare....cioè dice tipo 6 battute in tutto il film, di cui una ripetuta almeno 3 volte!
Poi c'è una bellissima storia d'amore strappalacrime, piena di sguardi e di cose non dette...cioè ok, però...se non parli proprio mai.....oltre al fatto che il nostro Autista ha dei modi alquanto strani, direi tutti suoi, di dimostrare il suo amore...cose, ecco, non da tutti .... tipo sfondare teste a pedate negli ascensori...anche se immagino che c'è chi apprezzerebbe!
Rimane inoltre il sospetto di una morbosità ai limiti della pedofilia verso il bambino di lei,  forse legata a qualche trauma infantile non specificato, ma dall'altra, abbiamo anche la certezza che è meglio non farlo incazzare perchè indubbiamente è grosso e mena, e questo a volte basta.

Il film scorre abbastanza bene a dire il vero, nonostante l'evidente andatura lenta e silenziosa, ma ciò nonostante la trama ti tiene abbastanza concentrato su ciò che succede...certo per buona parte del film ci si chiede perchè il giovane Hercules autista debba andare sempre in giro con quella giacchetta orrenda senza lavarla mai, tra l'altro, ma per il resto direi che può piacere, anche se merito di questo è indubbiamente legato all'incredibile violenza gratuita che regala...

Idolo assoluto del film, lo scagnozzo del cattivo, che viene massacrato di bastonate da tutti, subendo cose assurde e spesso senza senso ogni qual volta entra in scena...scena topica tra l'altro, più della forchettata nell'occhio, quella delle martellate sulle dita, visto che è anche la stessa scena della gnocca di turno!